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Ill.mo et R.mo Sig.r mio osservand.mo<lb/>
Ill/mo et R/mo Sig/r mio osservand/mo
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Gli molti affari di V.S. Ill.ma si nelle continoe compositioni, come nei sopremi carichi della Santa Sede hanno caggionato in me che per atto di riverenza non la sturbassi si sovente con le mie noiose lettere. Non però mai fui scordevole nè sacri sacrificii et deboli orationi delli molti oblighi che in perpetua servitù con V.S. Ill.ma mi legorno. Hora spinto dall'interesse di necessità et di conservare quell'honore che con sudora et stenti mi acquistai, vengho à pregarla farmi gratia che il Santo Tribunale voglia vedere e provedere ad una congiura fatta contro di me in materia di Santo Officio; di che ne hò mandato supplica all'Ill.mo Sig.r Cardinale Melini, et di quanto chiede gli ne mando copia, aspettandone dalla liberalissima sua cortesia raguaglio del'successso. Bisognando, per informar meglio questo santo tribunale, verrò a Roma, che servirarmi anco per occasione di bacciar le sacre vesti di V.S. Ill.ma à cui dal cielo gli auguro felicità.<lb/>
Gli molti affari di V.S.Ill/ma si nelle contioe compositioni, come nei sopremi carichi della Santa Sede hanno caggionato in me che per atto di riverenza non la sturbassi si sovente con le mie noiose lettere. Non però mai fui scordevole nè sacri sacrificii et deboli orationi delli molti oblighi che in perpetua servitù con V.S. Ill/ma mi legorno. Hora spinto dall'interesse di necessità et di conservare quell'honore che con sudora et stenti mi acquistai, vengho à pregarla farmi gratia che il Santo Tribunale voglia vedere e provedere ad una congiura fatta contro di me in materia di Santo Officio; di che ne hò mandato supplica all'Ill/mo Sig/r Cardinale Melini, et di quanto chiede gli ne mando copia, aspettandone dalla liberalissima sua cortesia raguaglio del'successso. Bisognando, per informar meglio questo santo tribunale, verrò a Roma, che servirarmi anco per occasione di bacciar le sacre vesti di V.S.Ill/ma à cui dal cielo gli auguro felicità.
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Di Venetia li 27 giugno 1605.<lb/>
Di Venitia li 27 giugno 1605.
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Di V.S. Ill.ma et R.ma<lb/>
Di V.S.Ill/ma et R/ma
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Devotissimo Servitore<lb/>
Devotissimo Servitore
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Fr. Giovanni Grisostomo da Gabbiano.<pb/>
Fr .Giovanni Grisostomo da Gabbiano.
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Si risponda che ho aspettato qualche giorno per vedere se la querela mandate da V.R. al sig.r cardinale Millino faceva qualche effetto; e dubitando poi che la lettera di V.R. non sia arrivata al suddetto Signore, ho dato io al Santo Offitio quella copia V.R. mi ha mandata. Hora vederemo quello che si farà, et se forse il Santo Offitio non ci volesse fare altro, il che non affermo, sarà di buon servo di Dio rimettere l'ingiuria à chi lo hà offeso, sicome ogni giorno Iddio rimette à tutti noi moltissime offese che gli facciamo, dicendo San Giacomo: In multis offendimus omnes, et dicendo il Signore: Dimittite et dimittetur vobis. <pb/>
 
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All'Ill.mo et R.mo Sig.re et P.rone mio oss.o il Sig.r
Si risponda che ho aspettato qualche giorno per vedere se la querela mandate da V.R. al sig/r cardinale Millino faceva qualche effetto; e dubitando poi che la lettera di V.R. non sia arrivata al sudetto Signore, ho dato io al Santo Offitio quella copia V.R. mi ha mandata. Hora vederemo quello che si farà, et se forse il Santo Offitio non ci volesse fare altro, il che non affermo, alcome ogni giorno Iddio rimetter à tutti noi moltissime offeso che gli facciamo, dicendo San Giacomo: In multis offendimus omnes, et dicendo il Signore: Dimittite et dimittetur vobis.
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Cardinale Bellarmino. <lb/> 
(adresse): All'Ill/mo et R/mo Sig/re et Prone mio oss/ il Sig/r
 
Cardinale Bellarmino.  
 
 
Roma.
 
Roma.

Revision as of 11:09, 12 March 2019

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Ill.mo et R.mo Sig.r mio osservand.mo
Gli molti affari di V.S. Ill.ma si nelle continoe compositioni, come nei sopremi carichi della Santa Sede hanno caggionato in me che per atto di riverenza non la sturbassi si sovente con le mie noiose lettere. Non però mai fui scordevole nè sacri sacrificii et deboli orationi delli molti oblighi che in perpetua servitù con V.S. Ill.ma mi legorno. Hora spinto dall'interesse di necessità et di conservare quell'honore che con sudora et stenti mi acquistai, vengho à pregarla farmi gratia che il Santo Tribunale voglia vedere e provedere ad una congiura fatta contro di me in materia di Santo Officio; di che ne hò mandato supplica all'Ill.mo Sig.r Cardinale Melini, et di quanto chiede gli ne mando copia, aspettandone dalla liberalissima sua cortesia raguaglio del'successso. Bisognando, per informar meglio questo santo tribunale, verrò a Roma, che servirarmi anco per occasione di bacciar le sacre vesti di V.S. Ill.ma à cui dal cielo gli auguro felicità.
Di Venetia li 27 giugno 1605.
Di V.S. Ill.ma et R.ma
Devotissimo Servitore
Fr. Giovanni Grisostomo da Gabbiano.
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Si risponda che ho aspettato qualche giorno per vedere se la querela mandate da V.R. al sig.r cardinale Millino faceva qualche effetto; e dubitando poi che la lettera di V.R. non sia arrivata al suddetto Signore, ho dato io al Santo Offitio quella copia V.R. mi ha mandata. Hora vederemo quello che si farà, et se forse il Santo Offitio non ci volesse fare altro, il che non affermo, sarà di buon servo di Dio rimettere l'ingiuria à chi lo hà offeso, sicome ogni giorno Iddio rimette à tutti noi moltissime offese che gli facciamo, dicendo San Giacomo: In multis offendimus omnes, et dicendo il Signore: Dimittite et dimittetur vobis.
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All'Ill.mo et R.mo Sig.re et P.rone mio oss.o il Sig.r Cardinale Bellarmino.
Roma.