Difference between revisions of "Page:EBC 1615 06 22 1586.pdf/1"

From GATE
(→‎Not proofread: Created page with "Category:EBC_Lovison_Not proofread Category:EBC_Letters Category:EBC_Pages <!-- PLEASE START TRANSCRIPTION UNDER THIS LINE. DO NOT EDIT PREVIOUS LINES! --> /r Ber...")
 
Page body (to be transcluded):Page body (to be transcluded):
Line 3: Line 3:
 
[[Category:EBC_Pages]]
 
[[Category:EBC_Pages]]
 
<!-- PLEASE START TRANSCRIPTION UNDER THIS LINE. DO NOT EDIT PREVIOUS LINES!  -->
 
<!-- PLEASE START TRANSCRIPTION UNDER THIS LINE. DO NOT EDIT PREVIOUS LINES!  -->
/r
+
Ill/mo e Rev/mo Signore. <br>
Bergamo,22 juin 1615. Fra Alberto da Bergamo Cap. � Bellarmin.
+
Con quell'humiltà che posso,da povero Capucino, confidato nella grande humanita di V.S.Ill/ma et Rev/ma, che risuona per tutto il mondo sino nell'orecchie de poveri frati, ardisco pregarla che per amore di Dio voglia compiacersi di consigliarmi in foro conscientiae cerca alcuni dubii in materia del decreto che regolari non visitino monache senza licentia. <br>
^ Ill/mo e Rev/mo Signore. Con quell'humilt� che posso,da povero Capuoino, confidato nella
+
Et prima: Io mi ritrovo havere una licentia gia tre anni sono di visitare una mia sorella carnale monaca in un conevnto in Bergamo, (d)ove si ritrovano monache anco una mia zia et un nipote, et dicendo la licentia che non si parli con altra, io mai me ne so prevaluto; perche, se voglio parlare alla sorella, vengono presenti anco le altre parenti che mi dimandaranno qualche cosa come occorre et non volendogli rispondere, pare cosa incivile et rispettosa Percio desiderio sapere per quiete della conscientia mia, se rispondendo sia peccato mortale?
grande humanita di V.S.Ill/ma et Rev/ma, che risuona per tutto il mondo sino nell'orecchie de poveri frati^ ardisco pregarla che per .famore di Dio voglia compiacersi di consigliarmi in foro conscientiae cerca alcuni dubii in materia del decreto che regolari non visitino monache senza licentia.
+
Quando presento la licentia al suo rev/o padre confessore, accio sia presente,come dice il decreto, esso,che conosce et le monache et me, alle volte non vorrà essere presente, ma mi concederà che io gli parli senza essere presente esso, doppo havere vista la licenza sottoscritta dall'ordinario et dal padre Provinciale nonstro. Desidero sapere se,parlando senza tale presentia,sia peccato mortale ?
Et prima: Io mi ritrovo bavere una licentia gi� tre anni sono di visitare una mia sorella carnale monaca in un convento in Bergamo, /^ove si Ritrovano monache anco una mia zia et una nipote, et dicendo la licentia che non si parli con altra, io mai me ne son prevaluto; perche, se voglio parlare alla sorella, vengono presenti anco le al tre parenti che mi dimanderanno qualche cosa come occorre et non volendogli rispondere, pare cosa incivile et rispettosa Perci� de^Tsidero sapere per quiete della conscientia mia, se rispondendo sia peccato mortale ?
 
2� Quando presento la licentia al suo rev/o padre confessore, ac cio sia presente,come dice il decreto, esso,che conosce et le mona che et me, alle volte non vorr� essere presente, ma mi conceder� -&7che io gli parli senza essere presente esso, doppo bavere vista la licenza sottoscritta dall'ordinario et dal padre Provinciale nos tro. Desidero sapere se,parlando senza tale presentia,sia peccato mortale ?
 
3� Occorrer� che la rev/da madre Abbadessa verr� presente et mi ^^^ricercara qualche cosa; onde pare atto d'irriverentia il non rispon
 
dergli. Onde desidero sapere anco in questo caso s� rispondendo sia peccato; perche pare cosa molto dura,havendo la licentia essenzia le, et mancando � non servandosi una delle condittioni sudette, il credere che l'ill/ma et rev/ma Sacra Congregatione voglia obligare .^la creatura � dannatione eterna,massime persone che sono di bornis sima mente et che stanno molti anni � servirsi di simili licentie,
 

Revision as of 12:34, 28 January 2019

This page has not been proofread

Ill/mo e Rev/mo Signore.
Con quell'humiltà che posso,da povero Capucino, confidato nella grande humanita di V.S.Ill/ma et Rev/ma, che risuona per tutto il mondo sino nell'orecchie de poveri frati, ardisco pregarla che per amore di Dio voglia compiacersi di consigliarmi in foro conscientiae cerca alcuni dubii in materia del decreto che regolari non visitino monache senza licentia.
Et prima: Io mi ritrovo havere una licentia gia tre anni sono di visitare una mia sorella carnale monaca in un conevnto in Bergamo, (d)ove si ritrovano monache anco una mia zia et un nipote, et dicendo la licentia che non si parli con altra, io mai me ne so prevaluto; perche, se voglio parlare alla sorella, vengono presenti anco le altre parenti che mi dimandaranno qualche cosa come occorre et non volendogli rispondere, pare cosa incivile et rispettosa Percio desiderio sapere per quiete della conscientia mia, se rispondendo sia peccato mortale? 2° Quando presento la licentia al suo rev/o padre confessore, accio sia presente,come dice il decreto, esso,che conosce et le monache et me, alle volte non vorrà essere presente, ma mi concederà che io gli parli senza essere presente esso, doppo havere vista la licenza sottoscritta dall'ordinario et dal padre Provinciale nonstro. Desidero sapere se,parlando senza tale presentia,sia peccato mortale ?