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Molto Ill.re Sig.or Cugino, Quando il sig.or Marcello haverà l'età, et li altri requisiti, non solo potrà sperare  Canonicati, ma anco Vescovati, et questi piu facilmente che quelli. Ma per hora bisogna attendere à farsi habile et meritevole,massime che in questi tempi è difficilissimo bavere benefitii semplici, ò pensioni, et perche io havevo provato di ottenere qualche cosa per il sig.or Marcello dal Card.le Farnese, et non mi era riuscito, et sapevo la difficultà di ottenere simili cose dal Papa, non essendo io sua Creatura, mi risolsi dar le pensioni delle mie proprie entrate alli miei nipoti, et alli figlioli di cugini. Come anco non havendo potuto in sedici anni provedere tanti miei servitori di qualche benefitio, divisi cinquecento scudi delle mie entrate in forma di pensione à Giuseppe mio Nipote, che morì, et à quattro miei servitori. In somma V.S. sia secura che non manca in me la buona voluntà di aiutare il sig.or Marcello, ma per hora ci manca la possibilità. Con che gli prego da Dio ogni bene. Di Roma li 18 d'Aprile 1615.<br>
 
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Di V.S. M.to Ill.re <br>
Molto Ill.re Sig.or Cugino, Quando il sig.or Marcello haverà l'età,et li altri requisiti, non solo potrà sperare  Canonicati, ma anco Vescovati, et questi piu facilmente che quelli. Ma per hora bisogna attendere àfarsi habile et meritevole,massime che in questi tempi è difficilissimo bavere benefitii semplici,ò pensioni, et perche io havevo provato di ottenere qualche cosa per il sig.or Marcello dal Card.le Farnese, et non mi era riuscito, et sapevo la difficultà di ottenere simili cose dal Papa, non essendo io sua Creatura, mi risolsi dar le pensioni delle mie proprie entrate alli miei nipoti,et alli figlioli di cugini. Come anco non havendo potuto in sedici anni provedere tanmi miei servitori di qualche benefitio, divisi cinquecento scudi delle mie entrate in forma di pensione à Giuseppe mio Nipote, che morì, et à quattro miei servitori. In somma V.S. sia secura che non manca in me la buona voluntà di aiutare il sig.or Marcello, ma per hora ci manca la possibilità. Con che gli prego da Dio ogni bene. Di Roma li 18 d'Aprile 1615.<br>
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Aff.mo Cugino per servirla <br>
 
 
Di V.S. M/to Ill/re <br>
 
Affmo Cugino per servirla <br>
 
 
 
 
Il Card. Bellarmino.
 
Il Card. Bellarmino.
 
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(adresse): Al m.to ill.re Sig.or Cugino,il Sig.or Antonio Cervini <br>
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Al m.to ill.re Sig.or Cugino, il Sig.or Antonio Cervini <br>
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Molto Ill.re Sig.or Cugino, Quando il sig.or Marcello haverà l'età, et li altri requisiti, non solo potrà sperare Canonicati, ma anco Vescovati, et questi piu facilmente che quelli. Ma per hora bisogna attendere à farsi habile et meritevole,massime che in questi tempi è difficilissimo bavere benefitii semplici, ò pensioni, et perche io havevo provato di ottenere qualche cosa per il sig.or Marcello dal Card.le Farnese, et non mi era riuscito, et sapevo la difficultà di ottenere simili cose dal Papa, non essendo io sua Creatura, mi risolsi dar le pensioni delle mie proprie entrate alli miei nipoti, et alli figlioli di cugini. Come anco non havendo potuto in sedici anni provedere tanti miei servitori di qualche benefitio, divisi cinquecento scudi delle mie entrate in forma di pensione à Giuseppe mio Nipote, che morì, et à quattro miei servitori. In somma V.S. sia secura che non manca in me la buona voluntà di aiutare il sig.or Marcello, ma per hora ci manca la possibilità. Con che gli prego da Dio ogni bene. Di Roma li 18 d'Aprile 1615.
Di V.S. M.to Ill.re
Aff.mo Cugino per servirla
Il Card. Bellarmino.
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Al m.to ill.re Sig.or Cugino, il Sig.or Antonio Cervini
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