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Rome,18 avril 1615. Bellarmin au membres du chap�tre g�n�ral !! !^b67 des C�lest�ns.
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Molto Reverendo Padre <br>
^ Molto Reverendo Padre Desiderando io grandemente il bene di questa santa Congregatione,
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Desiderando io grandemente il bene di questa santa Congregatione, della quale il Vicario di Christo mi ha fatto Protettore, hò più volte fra me considerato che, quando il capo della Congregatione è buono, è ben fatto che stia in governo lungo tempo, et per il contrario, quando non è buono, è ben fatto che il governo suo sia brevissimo. Per questo la beata memoria del Santo Pontefice Pietro Celestino, inspirato da Dio et mosso anco dalla raggione evidente, ordinò che l'Abbate Generale della sua congregatione governasse per tre anni et poi rinuntiasse; ma aggionse che il capitolo generale lo potesse eleggere di nuovo,se lo giudicasse buono, altrimente eleggessero un'altro. Così con gran prudenza provedde che con giusto titolo fosse rimosso quello che non era buono, et diede luogo di allongare il tempo alli buoni, perchè in vero tre anni sono troppo breve tempo,quando il superiore è buono. onde hoggi quasi tutte le religioni,ò vero hanno il Generale perpetuo, ò,se è temporale, l'hanno per sei anni, ò lo possano confirmare almeno una volta. Con tutto ciò non riprendo, anzi laudo et riverisco il giuditio di quel capitolo generale, che al tempo di Giovanni xxii ordinò che l'Abbate Generale de Celestini non si potesse confirmare, ma,finito il suo triennio, dovesse in ogni modo lassare il governo; perchè in quel tempo comunciavano li Abbati generali, sapendo di poter essere confirmati, procurarsi per varie strade la confirmatione, e senza dubio chi procura la confirmatione non è degno d'essere confirmato, dichiarandosi manifestamente ambitioso. Ma quando si trovasse qualche rimedio efficace contra l'ambitione et che la congregatione si potesse assicurare che l'Abbate Generale non desiderato,et molto meno procurato direttamente la confirmatione, allora senza dubio saria bene ritornare alla prima institutione dal Santissimo fondatore Santo Pietro Celestino. A me occorrevano due rimedii: uno di fare
della quale il Vicario di Christo mi ha fatto Proiettore, h� pi� volte fra me considerato ohe, quando il capo della Congregatione � y^buono, ben fatto che stia in governo lungo tempo, et per il con trario, quando non buono, ben fatto che il governo suo sia bre vissimo. Per questo la beata memoria del Santo Pontefice Pietro Ce lestino, inspirato da Dio et mosso anco dalla raggione evidente, or din� che l'Abbate Generale della sua congregatione governasse per /^tre anni et poi rinunciasse; ma aggionse che il capitolo generale lo potesse eleggere di nuovo,se lo giudicasse buono, altrimente ele ggessero un'altro. Cos� con gran prudenza provedde che con giusto titolo fosse rimosso quello che non era buono, et diede luogo di allongare il tempo alli buoni, perch� in vero tre anni sono troppo /y^breve tempo,quando il superiore buono. Onde hoggi quasi tutte le religioni,vero hanno il Generale perpetuo, ,se temporale, 1' hanno per sei anni, lo possano confirmare almeno una volta. Con tutto ci� non riprendo, anzi laudo et riverisco il giuditio di quel capitolo generale, che al tempo di Giovanni xxii ordin� che l'Abba^ ^ t e Generale de Celestini non si potesse conf�rmare, ma,finito il suo triennio, dovesse in ogni modo lassare il governo; perch� in quel tempo cominciavano li Abbati generali, sapendo di poter essere con firmati, procurarsi per varie strade la confirmatione, e senza dubio chi procura la confirmatione non degno d'essere confirmato, di^^^chiarandosi manifestamente ambitioso. Ma quando si trovasse qualche rimedio efficace centra l'ambitione et che la congregatione si po tesse assicurare che l'Abbate Generale non ha desiderato,et molto meno procurato direttamente la confirmatione, allora senza dubio sa ria bene ritornare alla prima institutione d&l santissimo fondatore Santo Pietro Celestino. A me occorrevano due rimedii: uno di fare
 

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Molto Reverendo Padre
Desiderando io grandemente il bene di questa santa Congregatione, della quale il Vicario di Christo mi ha fatto Protettore, hò più volte fra me considerato che, quando il capo della Congregatione è buono, è ben fatto che stia in governo lungo tempo, et per il contrario, quando non è buono, è ben fatto che il governo suo sia brevissimo. Per questo la beata memoria del Santo Pontefice Pietro Celestino, inspirato da Dio et mosso anco dalla raggione evidente, ordinò che l'Abbate Generale della sua congregatione governasse per tre anni et poi rinuntiasse; ma aggionse che il capitolo generale lo potesse eleggere di nuovo,se lo giudicasse buono, altrimente eleggessero un'altro. Così con gran prudenza provedde che con giusto titolo fosse rimosso quello che non era buono, et diede luogo di allongare il tempo alli buoni, perchè in vero tre anni sono troppo breve tempo,quando il superiore è buono. onde hoggi quasi tutte le religioni,ò vero hanno il Generale perpetuo, ò,se è temporale, l'hanno per sei anni, ò lo possano confirmare almeno una volta. Con tutto ciò non riprendo, anzi laudo et riverisco il giuditio di quel capitolo generale, che al tempo di Giovanni xxii ordinò che l'Abbate Generale de Celestini non si potesse confirmare, ma,finito il suo triennio, dovesse in ogni modo lassare il governo; perchè in quel tempo comunciavano li Abbati generali, sapendo di poter essere confirmati, procurarsi per varie strade la confirmatione, e senza dubio chi procura la confirmatione non è degno d'essere confirmato, dichiarandosi manifestamente ambitioso. Ma quando si trovasse qualche rimedio efficace contra l'ambitione et che la congregatione si potesse assicurare che l'Abbate Generale non hà desiderato,et molto meno procurato direttamente la confirmatione, allora senza dubio saria bene ritornare alla prima institutione dal Santissimo fondatore Santo Pietro Celestino. A me occorrevano due rimedii: uno di fare