Rome,4 avr�l 1615* Bellarmin � sa ni�ce Marie.
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^ Molto Ill/re Sig/ora Nipote, Ho visto quanto mi scrivete,, et
quanto anco scrivete all'Abbate della Ciaia, et quanto havete fatto
scriver'� diversi Padri della Compagnia. Vedo,che il sig/or Marcel
lo si persuade, che io possa et non voglia provederlo di qualche
J^buona entrata ecclesiastica. Ma in vero s'inganna, perche se io ha-
vesse potuto per via del Papa,� del sig/or Card.Farnese, come ho p
procurato, fargli bavere benefitii,� pensioni, non mi saria priva
to io stesso di parte delle mie poche entrate per dargli la pensio
ne che gl'ho dato. Ma � chi non vole esser capace della verit�,io
/^non posso farli capace per forza.
Tutta via se potr� ottenergli qualche cosa, non mancar� di farlo:
se bene la s/ta memoria di Papa Marcello,nel suo Cardinalato, che
dur� sedici anni, non diede mai niente alle sorelle, et � nipoti da
parte di sorella, ma tutto quello che diede, lo diede al fratello,
/^^et io ho dato al mio fratello tanto poco,che � quasi niente, et �
gl'altri ho dato pure qualche cosa; et piu dar�,se potr�. Con ques
to vi prego da Dio ogni prosperit�. Di Roma li 4 d'Aprile 1615-
Vostro Zio amorevole
Il Card.Bellarmino.
^^(adresse):
Alla M/to il^/re Sig/ra Nipote, la Sig/ra Maria Bellarmini ne
_y Cervini.
(cachet)
^ Montepulciano.
Mss. Cervini 53 fol.1l8. Orig. autogr.