Rome,21 mars 1615. Bellarmin � un �veque X.
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/ Molto Illustre et Revmn Signor come fratello,
La charit� sua mi grava troppo con presenti, come quelli che hoggi
ho rice^^^^
et non ardisco ricus^^^^ perche v
da vera charit�
ma nondimeno gli do consiglio ada amico,che
pi� tosto � poveri,che � me, che^y6/bene sono povero Cardinale,
nondimeno vi sono infiniti pi� poveri di me. Et questo cons^^^^� lo
piglio ancor'io per me, che
dono � richi et volentieri
� poveri
retribuere mihi. Lei � prudente et savio
non ha bisogno di miei ricordi.
Ho parlato ^^nedi passato � N.S. � longo intorno alle monache di
cotesta citt�, et gl'ho detto che il pi� fan�le rimedio�� � levare
le monache � frati. Il medesimo ho detto � Monsignor Vulpio. Non so
quello,che faranno, ma spero bene.
Il mio Agente si porta molto bene et � solle^^^ et diligente,e
^^degno della gratia di V.S.Revm� alla quale per ultimo prego da Dio
ogni prosperit� con raccomandarmi alle sue orationi. Di Roma li 21
di Marzo 1615.
Di V.S. molto illustre et Revm� come fratello affmo per servirla Il Card. Bellarmino.
Archiv.arcivescovile di Catania, autogr.