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Molto Ill.re Sig.ra Sorella, Ho visto,quanto mi scrivete: et ho pensato ancor'io, come restareste, se io morisse prima di voi; et se bene chi ha visto voi,et me, dice,che io sono per vivere piu di voi: nondimeno puo esser'ancora il contrario. Et però vi ho raccommandato all'Abbate, il quale alla mia morte resterà ricco di piu di mille scudi d'entrata, et potrà darvi quello, che vi do io; et mi ha promesso di farlo, et lo farà, perche vi tiene in luogo di madre. Aggiongo, che io gia ho pensato,et ordinato qualche altra cosa, in caso che l'Abbate morisse prima, ò non volesse aiutarvi, il che non è verisimile; et questo che io ha ordinato, lo saperete quando sarà il tempo. Aggiongo per ultimo, che bisogna con viva fede,et fiducia confidare in Dio, il quale non manca mai à chi lo serve di cuore, et si fida in lui. Et io credo, che una delle cause, per le quali é piaciuto à Dio mettermi in questo grado,del quale io non havevo bisogno, sia stata per sovvenire à voi, et à mio fratello, il quale senza questo aiuto non haveria potuto vivere con tanta famiglia. Onde si come Iddio vi ha provisto fin'hora: siate sicura, che non vi mancarà in quel poco tempo,che resta; pregate Dio per me. Di Roma li 14 Marzo 1615.<br>
Rome, 1 4 mare 1615. Bellarmin � sa soeur Camille Buratti. ^^51
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Di V.S.<br>
 
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fratello aff.mo <br>
/ Molto Ill/re Sig/ra Sorella, Ho visto,quanto mi scrivete:
 
 
 
et ho pensato ancor'io,come restareste, se io morisse prima di voi;
 
 
 
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et si fida in lui. Et io credo,che una delle cause, per le quali
 
 
 
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senza questo aiuto non haveria potuto vivere con tanta famiglia. On
 
 
 
de si come Iddio vi ha provisto fin'hora: siate sicura, che non vi
 
 
 
mancar� in quel poco tempo,che resta; pregate Dio per me. Di Roma
 
 
 
li 14 di Marzo 1615.
 
 
 
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Il Card.Bellarmino.
 
Il Card.Bellarmino.
 
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Burratti.
 
 
 
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Montepulciano.
 
Montepulciano.
 
Mss. Cervini 54 fol.46. Orig. autogr.
 
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Molto Ill.re Sig.ra Sorella, Ho visto,quanto mi scrivete: et ho pensato ancor'io, come restareste, se io morisse prima di voi; et se bene chi ha visto voi,et me, dice,che io sono per vivere piu di voi: nondimeno puo esser'ancora il contrario. Et però vi ho raccommandato all'Abbate, il quale alla mia morte resterà ricco di piu di mille scudi d'entrata, et potrà darvi quello, che vi do io; et mi ha promesso di farlo, et lo farà, perche vi tiene in luogo di madre. Aggiongo, che io gia ho pensato,et ordinato qualche altra cosa, in caso che l'Abbate morisse prima, ò non volesse aiutarvi, il che non è verisimile; et questo che io ha ordinato, lo saperete quando sarà il tempo. Aggiongo per ultimo, che bisogna con viva fede,et fiducia confidare in Dio, il quale non manca mai à chi lo serve di cuore, et si fida in lui. Et io credo, che una delle cause, per le quali é piaciuto à Dio mettermi in questo grado,del quale io non havevo bisogno, sia stata per sovvenire à voi, et à mio fratello, il quale senza questo aiuto non haveria potuto vivere con tanta famiglia. Onde si come Iddio vi ha provisto fin'hora: siate sicura, che non vi mancarà in quel poco tempo,che resta; pregate Dio per me. Di Roma li 14 Marzo 1615.
Di V.S.
fratello aff.mo
Il Card.Bellarmino.
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Alla m.to ill.re Sig.ra sorella, la Sig.ra Camilla Bellarmini, ne Burratti.
Montepulciano.