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Ill.mo et Rev.mo Signore
Nel mese di Settembre prossimo passato vacò in Capua un canoni
cato di meza parte, et, se bene era il mese dell'ordinario, nondimeno, perche il defonto era protonotario apostolico, la provisione tocca
va à me. Mandai il mio maestro di casa dall'ill.mo Sig.r cardinale Gaetano
con il mio indulto,à ciò Sua Sig.ia ill.ma vedesse che la
collatione toccava à me, et il sig.r Card.le disse che lassaria la
cura à me di provederlo. Nondimeno poi l'istesso Sig.r cardinale,
persuaso dal Petrillo (come mi si dice) che il defunto non fusse
protonotario, mandò la bolla della provisione ad Ettore Rosso, al
quale il sig.r vicario diede il possesso et insieme procurorno un
mandato dell'auditor della Camera de manutenendo in possessione; et
questo tutto fecero senza dirmi niente, che se mi havessero detto
che il Sig.r cardinale voleva gratificar Ettore Rosso, mi saria con
tentato subito per servir al Sig.r cardinale il quale desidero ser
vire in maggior cose. Poco di poi andò una supplica in Dataria à no
me del Sig.r Cardinal Gaetano, nella quale si domandava la provisio
ne per l'istesso Ettore Rosso dalla Sedia apostolica, per che il de
fonto era protonotario apostolico. Il Sig.r datario mi mandò à dire,
se io mi contentavo: risposi che bisognava sapere la verità del pro
tonotariato, perche, se non era protonotario il defunto, è buona la
provisione fatta dall'ordinario; se era protonotario, tocca à me, et
al papa non gli tocca se non in caso che voglia derogare al mio in
dulto. Et cosi si messe con consiglio del datario un nihil transeat
nella supplica data à nome del Sig.r Cardinale.
Io subito scrissi al capitolo che si cercasse la verità del pro
tonotariato del defunto. Fu risposto che si era cercato con ogni di
ligenza, et che la publica fama era che fusse protonotario fatto in
Germania dal Sig.r cardinale Millino legato ad instanza di V. S. Ill.ma,
ma che le scritture erano state nascoste et forse brusciate, et che
nessuno ardiva essaminarsi per non essere carcerato dal Sig.r Vica