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Ill/mo et R/mo Sig/re mio in Christo colendissimo<br>
 
Ill/mo et R/mo Sig/re mio in Christo colendissimo<br>
Alli 26 di questo mese è partito di quà per Roma l'ill/mo Sig/re cardinale d'Aracoeli; ma questa sua partenza è stata a tutta questa città di gran dolore per la gran perdita ch'ha fatta, quale ha dimostrato con lacrime e pianti e con altri segni di dolore e di amore insieme. Ne questo deve causare maraviglia, perche si è portato tanto bene con questo suo popolo che è stato come ottimo pastore con la sua greggia e come padre amorevolissimo verso li suoi cari figlioli; quali tutti, se bene con diversi e vari modi, si lamentanevano di questo abbandonamento; la maggiorre parte però conveniva con quelli lamenti delli discepoli di S.Marcino "Cur nos, pater, deseris, aut cui nos desolatos relinquis?" Ma lassando da parte quello che tocca a tutti, dico una parola di quello che tocca a noi. Dico dunque,che in questo anno et mezzo ch'è stato qui il detto Sig/re Ill/mo, ha favorito molto questo nostro collegio in tutte l'occorrenze, et ha dati molti segni del suo amore verso la nostra Compagnia e della gran stima che fò àdi quella. Per tanto ho scritto questa à V.S.Ill/ma e perchè lei lo sappia e per pregarla che, non essendo noi atti a ringratiarla, si degni lei di supplire al nostro mancamento, quando vederà S.S.Ill/ma, con testificarli che cognosciamo in parte li benefitii ricevuti e li conserviamo con gfata memoria e con desiderio di corrispondere nel megliore modo che possiamo, e dove mancaranno le forze supplire coll'animo. Finisco con supplicarla che mi perd[on]i del fastidio, se bene so per altra parte che fa volentieri ogni fatica per la Compagnia e li fo humilissima et affettuosissima riverenza.<br>
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Alli 26 di questo mese è partito di quà per Roma l'ill/mo Sig/re [[citesName::Agostino Galamini|cardinale d'Aracoeli]]; ma questa sua partenza è stata a tutta questa città di gran dolore per la gran perdita ch'ha fatta, quale ha dimostrato con lacrime e pianti e con altri segni di dolore e di amore insieme. Ne questo deve causare maraviglia, perche si è portato tanto bene con questo suo popolo che è stato come ottimo pastore con la sua greggia e come padre amorevolissimo verso li suoi cari figlioli; quali tutti, se bene con diversi e vari modi, si lamentanevano di questo abbandonamento; la maggiorre parte però conveniva con quelli lamenti delli discepoli di S.Marcino "Cur nos, pater, deseris, aut cui nos desolatos relinquis?" Ma lassando da parte quello che tocca a tutti, dico una parola di quello che tocca a noi. Dico dunque,che in questo anno et mezzo ch'è stato qui il detto Sig/re Ill/mo, ha favorito molto questo nostro collegio in tutte l'occorrenze, et ha dati molti segni del suo amore verso la nostra Compagnia e della gran stima che fò àdi quella. Per tanto ho scritto questa à V.S.Ill/ma e perchè lei lo sappia e per pregarla che, non essendo noi atti a ringratiarla, si degni lei di supplire al nostro mancamento, quando vederà S.S.Ill/ma, con testificarli che cognosciamo in parte li benefitii ricevuti e li conserviamo con gfata memoria e con desiderio di corrispondere nel megliore modo che possiamo, e dove mancaranno le forze supplire coll'animo. Finisco con supplicarla che mi perd[on]i del fastidio, se bene so per altra parte che fa volentieri ogni fatica per la Compagnia e li fo humilissima et affettuosissima riverenza.<br>
 
Di Recanati alli 27 di novembre 1614.<br>
 
Di Recanati alli 27 di novembre 1614.<br>
 
Di V.S.Ill/ma et Rev/ma<br>
 
Di V.S.Ill/ma et Rev/ma<br>

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Ill/mo et R/mo Sig/re mio in Christo colendissimo
Alli 26 di questo mese è partito di quà per Roma l'ill/mo Sig/re cardinale d'Aracoeli; ma questa sua partenza è stata a tutta questa città di gran dolore per la gran perdita ch'ha fatta, quale ha dimostrato con lacrime e pianti e con altri segni di dolore e di amore insieme. Ne questo deve causare maraviglia, perche si è portato tanto bene con questo suo popolo che è stato come ottimo pastore con la sua greggia e come padre amorevolissimo verso li suoi cari figlioli; quali tutti, se bene con diversi e vari modi, si lamentanevano di questo abbandonamento; la maggiorre parte però conveniva con quelli lamenti delli discepoli di S.Marcino "Cur nos, pater, deseris, aut cui nos desolatos relinquis?" Ma lassando da parte quello che tocca a tutti, dico una parola di quello che tocca a noi. Dico dunque,che in questo anno et mezzo ch'è stato qui il detto Sig/re Ill/mo, ha favorito molto questo nostro collegio in tutte l'occorrenze, et ha dati molti segni del suo amore verso la nostra Compagnia e della gran stima che fò àdi quella. Per tanto ho scritto questa à V.S.Ill/ma e perchè lei lo sappia e per pregarla che, non essendo noi atti a ringratiarla, si degni lei di supplire al nostro mancamento, quando vederà S.S.Ill/ma, con testificarli che cognosciamo in parte li benefitii ricevuti e li conserviamo con gfata memoria e con desiderio di corrispondere nel megliore modo che possiamo, e dove mancaranno le forze supplire coll'animo. Finisco con supplicarla che mi perd[on]i del fastidio, se bene so per altra parte che fa volentieri ogni fatica per la Compagnia e li fo humilissima et affettuosissima riverenza.
Di Recanati alli 27 di novembre 1614.
Di V.S.Ill/ma et Rev/ma

Humilissimo servo nel Signore
Giovan Pietro Melchiorre.
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Si risponda che non mi sono nuove le virtu dell'ill/mo cardinale Aracoeli ne l'amorevolezza con li nostri; et il populo si può consolare,perche all'aprile pensa di ritornare alla sua residenza, come à me ha detto.