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Rome,4 octob.1614. Bellarmin � Angelo Ciaia .
 
  
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Ill.re et m.to R.do sig.r Nipote, Ms Francesco Nardi voleva che io scrivessi al sig.or Vicario, che ammettesse le sue bolle per la cappella del Danesi, et gli desse il possesso, se bene le bolle sono in forma digni, poi che gli può constare dalla cancellaria di costi, che esso fu approvato per idoneo allacura di anime, il che è molto piu di quello, che si ricercaper un benefitio semplice. Ma io credo, che piu effetto farà con il sig.or Vicario la voce viva di V.S. che la mia lettera, non potendo la lettera replicare; si che gli raccomando questa speditione, a cio non perda il Nardi il frutto di quest'anno. <br>
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Di piu mi scrive Mad.Antonia Cappelli, moglie del gia, Caccia Tarugi, che da che morì l'Abbate Marcellino, non ha riceuto la limosina da me ordinata, di un giulio la settimana. V.S. gli potrà far dire, che io pensavo che lei fusse morta, poi che per piu di anno non navevo nuova di lei, ma che hoggi ho dato ordine al Sig.or Thomaso Cagnoni, che gli faccia dare dal suo fratello costi la solita limosina, et di piu scudi dieci per li due anni passati, et io 11 rimetterò qui in Roma al sig.or Thomaso Cagnoni, et che quando non è pagata, si faccia intendere.<br>
 
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Vorrei anco, poi che V.S. è costì, che sapesse di certo, se le momonache di S.Cirolamo hahbiano hauto li cento cinquanta scudi, che io diedi al principio di Ciugno à Casparo per la metà della dote di suor'Anna Maria sua sorella. Esso dice, che li hanno hauti, ma à me par duro, che ne la Ministra, nec suor Laura, ne suor Anna Maria, ne Mario mi habbia dato aviso della riceuta, non che ringraziato.<br>
/ 11^/re et ^/to R/do sig/r Nipote, Ms Francesco Nardi voleva che io scrivessi al sig/or Vicario, che ammettesse le sue bolle per la cappella del Danesi, et gli desse il possesso, se bene le bolle sono in forma digni, poi che gli pu� constare dalla cancellarla di
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Mio fratello mi scrive una longa lettera per persuadermi, che io lassi venir qua il Romitello con li putti. Io gli dico tre cose, la prima, che gia ho preso un'altro, et che il Romitello per molte cause non mi piace. La 2/a che se pure vole che io pigli il Romitello, lo pigliarò con questa conditione di non mandargli niente di provisione et se il Romitello non viene, gli mandarò qualche parte di
dicesti, che esso fu approvato per idoneo allacura di anime, il che molto piu di quello,che si ricercappper un benefitio semplice. Ma 10 credo, che piu effetto far� con il sig/or Vicario la voce viva di V.S. che la mia lettera, non potendo la lettera replicare; si che gli raccomando questa speditione, a ci� non perda il Nardi il
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//frutto di quest'anno. Di piu mi scrive Mad.Antonia Cappelli, moglie del gi�. Caccia
 
Tarugi, che da che mor� l'Abbate Marcellino, non ha riceuto la li mosina da me ordinata, di un giulio la settimana. V.S. gli potr� ^ far dire, che io pensavo che lei fusse morta, poi che per piu di ^^Tanno non navevo nuova di lei, ma che hoggi ho dato ordine al Sig/or Thomaso Cagnoni, che gli faccia dare dal suo fratello costi la so lita limosina, et di piu scudi dieci per li due anni passati, et io 11 rimetter� qui in Roma al sig/or Thomaso Cagnoni, et che quando non pagata, si faccia intendere.
 
Vorrei anco, poi che V.S. � cost�, che sapesse di certo,se le momonache di S.Cirolamo hahbiano hauto li cento cinquanta scudi, che io diedi al principio di Ciugno Casparo per la met� della dote di suor'Anna Maria sua sorella. Esso dice, che li hanno hauti, ma me par duro, che ne la Ministra,nec suor Laura, ne suor Anna Maria, ne ./TMario mi h�bbia dato aviso della riceuta, non che ringraziato.
 
Mio fratello mi scrive una longa lettera per persuadermi, che io lassi venir qua il Romitello con li putti. Io gli dico tre cose, la prima, che gi� ho preso un'altro, et che il Romitello per molte cau se non mi piace. La 2/a che se pure vole che io pigli il Romitello, ./^lo pigliar� con questa conditione di non mandargli niente di provi sione et se il Romitello non viene, gli mandar� qualche parte di
 

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Ill.re et m.to R.do sig.r Nipote, Ms Francesco Nardi voleva che io scrivessi al sig.or Vicario, che ammettesse le sue bolle per la cappella del Danesi, et gli desse il possesso, se bene le bolle sono in forma digni, poi che gli può constare dalla cancellaria di costi, che esso fu approvato per idoneo allacura di anime, il che è molto piu di quello, che si ricercaper un benefitio semplice. Ma io credo, che piu effetto farà con il sig.or Vicario la voce viva di V.S. che la mia lettera, non potendo la lettera replicare; si che gli raccomando questa speditione, a cio non perda il Nardi il frutto di quest'anno.
Di piu mi scrive Mad.Antonia Cappelli, moglie del gia, Caccia Tarugi, che da che morì l'Abbate Marcellino, non ha riceuto la limosina da me ordinata, di un giulio la settimana. V.S. gli potrà far dire, che io pensavo che lei fusse morta, poi che per piu di anno non navevo nuova di lei, ma che hoggi ho dato ordine al Sig.or Thomaso Cagnoni, che gli faccia dare dal suo fratello costi la solita limosina, et di piu scudi dieci per li due anni passati, et io 11 rimetterò qui in Roma al sig.or Thomaso Cagnoni, et che quando non è pagata, si faccia intendere.
Vorrei anco, poi che V.S. è costì, che sapesse di certo, se le momonache di S.Cirolamo hahbiano hauto li cento cinquanta scudi, che io diedi al principio di Ciugno à Casparo per la metà della dote di suor'Anna Maria sua sorella. Esso dice, che li hanno hauti, ma à me par duro, che ne la Ministra, nec suor Laura, ne suor Anna Maria, ne Mario mi habbia dato aviso della riceuta, non che ringraziato.
Mio fratello mi scrive una longa lettera per persuadermi, che io lassi venir qua il Romitello con li putti. Io gli dico tre cose, la prima, che gia ho preso un'altro, et che il Romitello per molte cause non mi piace. La 2/a che se pure vole che io pigli il Romitello, lo pigliarò con questa conditione di non mandargli niente di provisione et se il Romitello non viene, gli mandarò qualche parte di <pb.>