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Ill.mo et R.mo Sig.r et padrone mio col.mo.
Con quell'istessa carità et cortesia con la quale V.S.Ill.ma si è sempre compiaciuta di tenermi nel numero di suoi piu divoti et obligati servitori, con l'ietessa la supplico à darmi tal volta licenza di farle con lettere humilissima riverenza come faccio con il mezo di questa raccordandomeli piu che mai obligato e partialissimo servitore, desiderando quanto prima venirle a far ossequio e servitu di presenza. L'Ill.mo S.r Card.le d'Araceli spesso mi dimanda nova di V.S.Ill.ma quale stima in vero quanto deve alla gran pietà, dottrina et eminenza sua in servitio di santa Chiesa; e perche alcune volte hò trattato seco dell'offitio e messa che V.S.Ill.ma dovea per ordine di N.S. proporre nella Congregatione de sacri Riti, hò voluto ridurcelo a memoria acciò alla prima voglia far questa carità alla nostra provintia il cui decreto gli fu mandato. Con che pregandole ogni felicità le faccio humilissima riverenza. Di Macerata 29 di Septembre 1614.
Di V.S.Ill.ma et R.ma
Divotiss.o et oblig.mo ser.re
Gio:Battista Alaleone

Ill.mo S.r card.le Bell.o
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[ Si risponda [ che N.S. non mi ha ordinato mai, che io proponga la messa et offitio della santa casa alla congregatione de Riti. Et se bene J l'anno passato si trattà di questo nella congregatione, [tuttavia] ma non fu accettato niente; et per quanto mi ricordo, la congregatione era di parere che si dicesse la messa et offitio dell'Annuntiata, come sta nel Missale et Breviario. Di poi N..ro Sig.r non mi ha ordinato niente, ne io ho saputo piu altro.