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Ill.mo et Rev.mo Sig.r mio Osser.mo<br>Haverà V. S. Ill.ma come io credo già veduto il Libro del Dottor<br>di Parigi Andrea du Val, de Suprema Romani Pontificia in Ecclesiam<br>potestate, et spero che gli haverà piaciuto. Et perche assai tardi n'ho hauto notitia dopo il mio ritorno, non l'ho mandato à V. S. Ill.<br><sup>ma</sup>la quale se così lo giudica mi farà favore di farmi sapere il<br>suo parere soprà questa materia. Le cose sono assai quiete quà, ma<br>in quella di stato ci sono un poco inturbidate, con speranza nondi<br>meno d'accomodamento, del che ne darò avviso à V. S. Ill.ma.<br>Quanto al rivedermi presto, come lei lò desidera per sua sola<br>benignità senza alcuno mio merito, io non posso credere che il sta<br>to della Francia, massime nelle cose della religione possa ò debba<br>dar licenza ad un prelato di allontanarsi del suo carico; et sè be<br>ne in tutti i luoghi, io non posso essere sè non inutile, nondimeno mi creda V. S. Ill.ma che oltre l'obligo particolare della mia chiesa.<br>Nostro Signore et la Sedia Apostolica ha piu bisogno d'haver quà<br>persone di qualche autorità affettionate, che la Francia non ha d'<br>haverne a Roma, dove S. S.tà et tutto il Sacro Collegio non possino<br>manchare d'haver'in particolare protettione le cose nostre, come n'<br>ho trattato co'l Sig/re-Nuntio, al che agiungerò, che per la mia<br>sanità ho ricognociuto grande melioramento dal mio ritorno in quà<br>in alcune indisposition che mi davano continuo fastidio in Roma.<br>In qualunque luogo dove mi ritrovarò sarò sempre desideroso de'i<br>commandamenti di V. S.Ill.ma et che mi favorisca della sua bona gra<br>tia. De Senlis li 2 d'Aprile 1614.<br>
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Ill.mo et Rev.mo Sig.r mio Osser.mo<br>Haverà V. S. Ill.ma come io credo già veduto il Libro del Dottor<br>di Parigi Andrea du Val, de Suprema Romani Pontificia in Ecclesiam<br>potestate, et spero che gli haverà piaciuto. Et perche assai tardi n'ho hauto notitia dopo il mio ritorno, non l'ho mandato à V. S. Ill.<br><sup>ma</sup>la quale se così lo giudica mi farà favore di farmi sapere il<br>suo parere soprà questa materia. Le cose sono assai quiete quà, ma<br>in quella di stato ci sono un poco inturbidate, con speranza nondi<br>meno d'accomodamento, del che ne darò avviso à V. S. Ill.ma.<br>Quanto al rivedermi presto, come lei lò desidera per sua sola<br>benignità senza alcuno mio merito, io non posso credere che il sta<br>to della Francia, massime nelle cose della religione possa ò debba<br>dar licenza ad un prelato di allontanarsi del suo carico; et sè be<br>ne in tutti i luoghi, io non posso essere sè non inutile, nondimeno mi creda V. S. Ill.ma che oltre l'obligo particolare della mia chiesa.<br>Nostro Signore et la Sedia Apostolica ha piu bisogno d'haver quà<br>persone di qualche autorità affettionate, che la Francia non ha d'<br>haverne a Roma, dove S. S.tà et tutto il Sacro Collegio non possino<br>manchare d'haver'in particolare protettione le cose nostre, come n'<br>ho trattato co'l Sig.re-Nuntio, al che agiungerò, che per la mia<br>sanità ho ricognociuto grande melioramento dal mio ritorno in quà<br>in alcune indisposition che mi davano continuo fastidio in Roma.<br>In qualunque luogo dove mi ritrovarò sarò sempre desideroso dei<br>commandamenti di V. S. Ill.ma et che mi favorisca della sua bona gra<br>tia. De Senlis li 2 d'Aprile 1614.<br>
 
Di V. S. Ill.ma et Rev.ma<br> Humillimo Servitore<br>Fr.Card.Delarochefoucault
 
Di V. S. Ill.ma et Rev.ma<br> Humillimo Servitore<br>Fr.Card.Delarochefoucault

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Ill.mo et Rev.mo Sig.r mio Osser.mo
Haverà V. S. Ill.ma come io credo già veduto il Libro del Dottor
di Parigi Andrea du Val, de Suprema Romani Pontificia in Ecclesiam
potestate, et spero che gli haverà piaciuto. Et perche assai tardi n'ho hauto notitia dopo il mio ritorno, non l'ho mandato à V. S. Ill.
mala quale se così lo giudica mi farà favore di farmi sapere il
suo parere soprà questa materia. Le cose sono assai quiete quà, ma
in quella di stato ci sono un poco inturbidate, con speranza nondi
meno d'accomodamento, del che ne darò avviso à V. S. Ill.ma.
Quanto al rivedermi presto, come lei lò desidera per sua sola
benignità senza alcuno mio merito, io non posso credere che il sta
to della Francia, massime nelle cose della religione possa ò debba
dar licenza ad un prelato di allontanarsi del suo carico; et sè be
ne in tutti i luoghi, io non posso essere sè non inutile, nondimeno mi creda V. S. Ill.ma che oltre l'obligo particolare della mia chiesa.
Nostro Signore et la Sedia Apostolica ha piu bisogno d'haver quà
persone di qualche autorità affettionate, che la Francia non ha d'
haverne a Roma, dove S. S.tà et tutto il Sacro Collegio non possino
manchare d'haver'in particolare protettione le cose nostre, come n'
ho trattato co'l Sig.re-Nuntio, al che agiungerò, che per la mia
sanità ho ricognociuto grande melioramento dal mio ritorno in quà
in alcune indisposition che mi davano continuo fastidio in Roma.
In qualunque luogo dove mi ritrovarò sarò sempre desideroso dei
commandamenti di V. S. Ill.ma et che mi favorisca della sua bona gra
tia. De Senlis li 2 d'Aprile 1614.
Di V. S. Ill.ma et Rev.ma
Humillimo Servitore
Fr.Card.Delarochefoucault