Rome,6 mare 1614. Bellarmin an P.Carminata,et � l'archev. /3^96-7 de Palermo. / Molto Rev.do Padre mio. Quando mi capit� la lettera di V.R. in torno al negotio di quella Signora, che con la sua figliola deside rava entrare in un monasterio costi in Palermo, gi� io havevo sup plicato N.S. per la gratin et l'haveva ottenuta; ma tuttavia feci divedere la lettera di V.R. al Secretarlo della Congregatione di Ves covi e Regolari per accelerare la speditione, e cosi hoggi h� havuto la lettera per il Sig'r card. Boria arcivescovo di Palermo per l'esecutione della gratin, et il Padre Rettore del collegio romano, il padre Giacomo Domenichi h� preso assunto di mandarla in mano al A?Padre Rettore del collegio di Palermo, il quale sar� insieme con V. R. acci� il negotio si tratti con quella prudenza che conviene. V. R. mi comandi pure liberamente,che lo servir� molto volentieri, con fidando che non si scordar� di me nelle sue sante orationi, mentre durer� il suo pellegrinaggio, e molto pf� quando sar� arrivato alla /^^patria. Di Roma 6 di marzo 1614.
Archiv.Postul. let.45.
(�u card.archev. de Palermo J.Boria aur la meme affaire.)
Ill/mo et
Signor mio oss/o.
Si manda un'altra lettera della sacra congregatione � V.S.Ill/ma
.^per lassare entrare nel monasterio la Signora D.Maria Mastr'Antonio
de Bardi con la figliola et una servente, et si sono levate quelle
parole,che offendevano i fratelli di lei. Supplico V.S.Ilf/ma � fa
re esseguire questa lettera, quale io ho impetrata, come anco impe
travi l'altra, � ci� ^^uesto negotio al quale intendo che V.S.Ill/ma
.fr� assai favorevole, si accommodi per bora al meglio che si pu�: spe
rando,che un giorno V.S.Ill/ma con la sua charit� et prudenza le ac-
commodar� intieramente.
Arch.Vatic.Ges. 20 billets d�tach�s.