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Clarissimo Signore, Se bene ho qualche sospetto, che la lettera mandatami sotto nome del Sig.or Carlo Gradonigo sia finta, et di autore incognito: tutta via l'ho fatta vedere alla Santit' di N. S.il quale l'ha letta, et poi mi ha detto, che ci far' la debita consideratione. Mi ha anco soggiunto, che gli pare, che questa lettera sia fatta in Roma, et non in Venetia. Se io fusse securo dell'autore, mi slargarei un poco piu; ma in questo dubio, non ho altro, che dire, se non che ho lassato la lettera in mano della Santità sua, et prego all'autore da Dio ogni prosperità. Di Roma li 18. d'ottobre 1613.<br />
 
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Di V.S. clariss.a<br />
 
 
 
 
 
 
Clarissimo Signore, Se bene ho qualche sospetto, che la lettera<br />
 
 
 
mandatami sotto nome del Sig.or Carlo Gradonigo sia finta, et di au<br />
 
 
 
tore incognito: tutta via l'ho fatta vedere alla Santit' di N. S.<br />
 
 
 
il quale l'ha letta, et poi mi ha detto, che ci far' la debita con<br />
 
 
 
 
 
sideratione. Mi ha anco soggiunto, che gli pare, che questa lettera<br />
 
 
 
sia fatta in Roma, et non in Venetia. Se io fusse securo dell'autore,<br />
 
 
 
mi slargarei un poco piu; ma in questo dubio, non ho altro, che dire<br />
 
, se non che ho lassato la lettera in mano della Santità sua, et<br />
 
prego all'autore da Dio ogni prosperità. Di Roma li 18. d'ottobre<br />
 
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Di V. S. clariss.a<br />
 
 
per fargli servitio<br />
 
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Il Card. Bellarmino.<br />
 
Il Card. Bellarmino.<br />

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Clarissimo Signore, Se bene ho qualche sospetto, che la lettera mandatami sotto nome del Sig.or Carlo Gradonigo sia finta, et di autore incognito: tutta via l'ho fatta vedere alla Santit' di N. S.il quale l'ha letta, et poi mi ha detto, che ci far' la debita consideratione. Mi ha anco soggiunto, che gli pare, che questa lettera sia fatta in Roma, et non in Venetia. Se io fusse securo dell'autore, mi slargarei un poco piu; ma in questo dubio, non ho altro, che dire, se non che ho lassato la lettera in mano della Santità sua, et prego all'autore da Dio ogni prosperità. Di Roma li 18. d'ottobre 1613.
Di V.S. clariss.a
per fargli servitio
Il Card. Bellarmino.