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Rome,14 sept.l6l3. Bellarmin au patr�arche de Constant�nopleT^^
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Rome,14 sept.l6l3. Bellarmin au patriarche de ConstantinopleT^^
/ Al Patriarcha d� Costantinopoli Vescovo d� Catania. Molto Ill/re et R/mo Signor come fratello.
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/ Al Patriarcha di Costantinopoli Vescovo di Catania. Molto Ill/re et R/mo Signor come fratello.
Il vescovo d� Milo qua in Roma et perche il suo vescovado non ha casa,ne chiesa, ne entrate se non d� trenta scudi, et non ha anijr*me se non qualch'una per passaggio, perche quelle del paese sono sottoposte al vescovo greco; per questo sar�a molto proposito, per esser vicario patr�archale et suffragando in Constantinopoli, si perche il padre fr.Cherubino molto indisposto et non ha potes t� d� cresimare, di fare l� olii santi et d� ordinare, et pare che desideri lasciar quel carico et tornarsi in Italia, si anco perche questo Vescovo d� Milo� � d� natione francese et per� grato Tur chi et all'ambasciatore d� Francia et di Venet�a, et di pi�, oltre le lingue italiana,francese et latina, intende la greca et la turchesca quanto basta per conversare con tutti utilmente. S� � tratt/^tato questo negotio con Nostro Signore et la Santit� Sua h� rispos to che il vescovo d� Milo procuri il consenso di V.S.R/ma. Et per che esso non conosciuto da lei, ha pregato me che facess� quest' off�tio per lui. Io l'ho accettato volentieri, perche mi pare di ve derci molto servit�o di Dio, et che quelle anime, raccomandate alla ,^^cura pastorale di V.S.R/ma, restaranno molto consolate, havendo un vescovo per vicario del suo Patriarcha. Et non sar�a questa la pri ma volta che il vescovo d� Milo stato vicario in Pera del patr�ar che latino di Constantinopoli. Ma risolvendosi V.S.^/ma di voler questo per vicario, bisogna ordinargli qualche previsione congrua sopra l'entrate che il patr�archato ha in Candia. Et gi� Nostro Si gnore haveva fatto scr�vere � V.S.R/ma che assegnasse previsione al padre fra Cherubino, polche pareva lui molto duro servire in quell'offit�o, dovendo spese del suo povero monaster�o spedire molti ordini et patenti; et non poter tenere un cancelliere et un mandatar�o.
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Il vescovo di Milo è qua in Roma et perche il suo vescovado non ha casa,ne chiesa, ne entrate se non di trenta scudi, et non ha anime se non qualch'una per passaggio, perche quelle del paese sono sottoposte al vescovo greco; per questo saria molto à proposito, per esser vicario patriarchale et suffragando in Constantinopoli, si perche il padre fr.Cherubino è molto indisposto et non ha potestà di cresimare, di fare olii santi et di ordinare, et pare che desideri lasciar quel carico et tornarsi in Italia, si anco perche questo Vescovo di Milo è di natione francese et però grato à Tur chi et all'ambasciatore di Francia et di Venetia, et di più, oltre le lingue italiana,francese et latina, intende la greca et la turchesca quanto basta per conversare con tutti utilmente. Si è trattato questo negotio con Nostro Signore et la Santità Sua hà risposto che il vescovo di Milo procuri il consenso di V.S.R/ma. Et per che esso non è conosciuto da lei, ha pregato me che facesse quest' offitio per lui. Io l'ho accettato volentieri, perche mi pare di ve derci molto servitio di Dio, et che quelle anime, raccomandate alla ,^^cura pastorale di V.S.R/ma, restaranno molto consolate, havendo un vescovo per vicario del suo Patriarcha. Et non saria questa la prima volta che il vescovo di Milo è stato vicario in Pera del patriarche latino di Constantinopoli. Ma risolvendosi V.S.^/ma di voler questo per vicario, bisogna ordinargli qualche previsione congrua sopra l'entrate che il patriarchato ha in Candia. Et già Nostro Si gnore haveva fatto scrivere à V.S.R/ma che assegnasse previsione al padre fra Cherubino, polche pareva à lui molto duro servire in quell'offitio, dovendo à spese del suo povero monasterio spedire molti ordini et patenti; et non poter tenere un cancelliere et un mandatario.
Prego V. S.R/ma far cons�derat�one sopra questo negotio molto
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Prego V. S.R/ma à far consideratione sopra questo negotio molto

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Rome,14 sept.l6l3. Bellarmin au patriarche de ConstantinopleT^^ / Al Patriarcha di Costantinopoli Vescovo di Catania. Molto Ill/re et R/mo Signor come fratello. Il vescovo di Milo è qua in Roma et perche il suo vescovado non ha casa,ne chiesa, ne entrate se non di trenta scudi, et non ha anime se non qualch'una per passaggio, perche quelle del paese sono sottoposte al vescovo greco; per questo saria molto à proposito, per esser vicario patriarchale et suffragando in Constantinopoli, si perche il padre fr.Cherubino è molto indisposto et non ha potestà di cresimare, di fare lì olii santi et di ordinare, et pare che desideri lasciar quel carico et tornarsi in Italia, si anco perche questo Vescovo di Milo è di natione francese et però grato à Tur chi et all'ambasciatore di Francia et di Venetia, et di più, oltre le lingue italiana,francese et latina, intende la greca et la turchesca quanto basta per conversare con tutti utilmente. Si è trattato questo negotio con Nostro Signore et la Santità Sua hà risposto che il vescovo di Milo procuri il consenso di V.S.R/ma. Et per che esso non è conosciuto da lei, ha pregato me che facesse quest' offitio per lui. Io l'ho accettato volentieri, perche mi pare di ve derci molto servitio di Dio, et che quelle anime, raccomandate alla ,^^cura pastorale di V.S.R/ma, restaranno molto consolate, havendo un vescovo per vicario del suo Patriarcha. Et non saria questa la prima volta che il vescovo di Milo è stato vicario in Pera del patriarche latino di Constantinopoli. Ma risolvendosi V.S.^/ma di voler questo per vicario, bisogna ordinargli qualche previsione congrua sopra l'entrate che il patriarchato ha in Candia. Et già Nostro Si gnore haveva fatto scrivere à V.S.R/ma che assegnasse previsione al padre fra Cherubino, polche pareva à lui molto duro servire in quell'offitio, dovendo à spese del suo povero monasterio spedire molti ordini et patenti; et non poter tenere un cancelliere et un mandatario. Prego V. S.R/ma à far consideratione sopra questo negotio molto