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Siena,? septemb.l6l3. P.Venantius Venanzi � Bellarmin.

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/ Ill/mo e Rev/mo Signore. Sono anni che non ho scritto � V.S.Ill/ma ne fattole riverenza, come era mio debito: ho per� preso questa sicurt�, perch� s� che seco non bisogna stare su le cere&onie: non ho per� mancato nelle jf^mie orat�oni e messe tener sempre raccomandato V.S.Ill/ma, � cui co nosco essere obligatissimo. Hora per un negotio di una persona mia amorevolissima son'stato costretto � fastidirla con questa. Si trova qui in Siena un gentil'huomo di questa citt� coniugato, il quale fino da fanciullezza desider� di essere ammesso al cler�cato; bench� poi,� persuasione de parenti et anche per conservatione del suo sangue,si lasci� persuadere al matrimonio, ritenendo per� sempre il medesimo affetto, di maniera che,essendo scorsi gi� molti anni, hoggi crederebbe con il voto commune suo e della moglie e con altre circostanze che ricercano i canoni nel cap.Coniugatus,de ^^^conv.coniug.et altrove, poter sortire quanto ha sempvre desiderato, senza che gli bisognasse gratin pontificale, procedendo con l e c o n ditioni che sono de iure communi; ma osta ch'egli ha impedimento corporale tale che non pu� celebrare, per� senza alcuna sua colpa, perch� viene dalle fasce. Onde bisognerebbe o che egli fusse dispensato � poter essere promosso � gli ordini maggiori,adempio celebrandi exercitio, relictis sibi reliquie,in quibus posset doctrina se exercere, ut fit in promotis, si aliquid infortunium accidat, coecitatis puta vel simile, quando permittitur sib� se exercere ut possint in his quae sunt ordinis, quibus tamen impedimento non s�t ^^Tinfirmitas; overo,il che sarebbe pi� facile et � noi basterebbe, che Bua Santit� di contentasse ch'ei potesse rimanere in minoribus, dispensandolo dal cap.Nullus,de temp.ordin.lib.6, dove comanda che il con�ugatus promoveatur omnimodo ad maiores; dispensa che scrivo no alcuni che ex causa utilitatis Ecclesiae si possa dare etiam ab .7^ episcopo, come scrive Henrico Roich nel cap.coniugatus n.6, e l'Os tiense quivi parimente et Innocentio Liberatus scrive che si pu� fa-