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Molto Rev.Padre come fratello. Vedo dalla lettera di V.P.
di 15 di questo quanto mi dice in materia delle difficoltà per le
unioni delli monasterii picoli, et poiche non si può assolutamente
fare quanto si era decretato, V. P. vada con la prudenza sua des
treggiando nel miglior'modo che puote, che à lei mi rimetto. In
questo proposito soggiongo à V. P. che la Communità di Cascia si duo
le molto che quel'loro monasterio sia stato unito à quello di
Norcia, terra tanto aborita dalli Casciani, però quando si potesse
dar'loro sodisfattione che fosse unito al monasterio dell'Aquila o
che pure gli è vicino credo che per levarsi di haverlo sottoposto à
Norchini se ne contentariano, et di questo parere è anco il Padre
abbate di S.to Eusebio. Hora faccia V. P. anco in questo quanto
gli pare conveniente, che me gli rimetto, et Dio N. S. la contenti. Di Roma il di 22 di Maggio 1613.
Di V. P. M. R. Come fratello
il Card.le Bellarmino.
Pre Abbate Genie de Celestini.