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Molto ili.re Sig.or Cugino. Ho parlato con il Sig.or Alessandro due volte, una da solo à solo, et l'altra in presenza del Sig.or Marcello, essortandolo à mostrar quella quitanza, ma non è stato possibile indurlo à confessare ò negare di haverla. Del fare Tessaminare con giuramento, ò servirsi di scommunica, me ne rimetto alla voluntà di V.S. Mi pare bene cosa di scandalo, che bisogni fra i parenti venire à tali termini. Il Sig.or Alessandro ha fatto sempre, et bora fa instanza che si rimettesse il tutto ad un'huomo perito,et confidente di ambedue le parti, o vero incognito ad ambedue le parti, il quale viste tutte le scritture, senza lite risolvease questa controversia. Et vedendo io le spese grandi che V.S. et i su oi nipoti fanno,et faranno, et lo scandalo che ne pigliano tutti quelli, che sanno queste controversie, del che � me piu volte � stato scritto, crederei che saria bene finirle nel miglior modo che /f'fusse possibile, perche tolta via la controversia della robba, sa ria facile che fusse poi fra loro una vera amicitia, oltre la paren tela. Il Sig.or Dio inspiri � V.S. et � loro quello che � piu glo ria sua. Di Roma li 11 di Maggio 1613. Di V.S. m.to ili.re Cugino aff.mo per servirla Il Card. Bellarmino. Si$^or Antonio Cervini.

(Adr.) Al m.to ili.re Sig.or cugino, il Sig.or Antonio Cervini.

Fiorenza.

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./^^Mss. Cervini 53 fol.82. Orig�n. autogr.