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Molto III.re Sig or Cugino, Ho visto, quanto V.S. mi scrive al Sig or Marcello. Ho considerato il negotio, che lei propone, et ci ho fatto sopra oratione à Dio n.ro Sig re et vi ho applicata la messa. A me pare, quando si verifichi la dote di sette, o vero otto milia scudi, et anco di sei milia in contanti, suppos
te le altre condizioni della fanciulla, et la nobiltà del padre et della madre, che sia cosa da accettarla, perche maggior dote V.S. non puo aspettare, et Dio sa quando ne troverà altra tanta. La nobiltà e competente, massime essendovi di piu la dignità episcopale, et l'aderenza al Sig or Card. Giustiniano, et V.S. potrà con questa dote uscir di debito, et servirsi anco di una parte per la dote della Sigra Agnese sua figliola, senza vedere lo stabile.
Non lassarò di dirgli, che quando il Sig or Alessandro venne qua, mi disse, che questo parentado era stato offerto al Sig or Francesco suo fratello con dote di cinque milia scudi, ma che non voleva accettare. Io l'essortai ad accettarlo, et uscir di debito, et dicendo lui, che desiderava piu presto la mia nipote, pur che gli desse cinque milia scudi: io risposi che non potevo passar tre milia, et però cercasse altro parentado. Questo serva per aviso, et con questo prego da Dio à V.S. et à tutta la casa sua ogni bene. Di Roma li 8 di Decembre 1612.
Di V.S. mto Illre Cugino affmo per servirla
il Card. Bellarmino. Al mto illre cugino, il Sigor Antonio Cervini. (cach) Montepulciano.
Mss. Cervini 53 fol.78. Origin.autogr.