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Ill.mo et R .mo mio oss.mo<lb/>
 
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Con un'altra mia reso le devute gratie a V.S. Ill.ma del canonicato di Capaccio ottenuto da Mons.r Datario in persona di D. Francesco di Mercato vacato per morte di Don Francesco Longobardo, del quale con corriero a posta et col mezzo del dottor Gio. Domenico Maggio la supplicai; et venendo bora dal medesimo scritto che sendo andato da Mons.r Datario in nome di V.S. Ill.ma per l'espeditione della supplica gli ho risposto, che detto canonicato il S.r Card.le Borghese l'dato ad un suo gentilhuomo, il che, per più rispetti, m'recato non poco meraviglia, ricercando il canonicato alcun'tempo dell'anno residenza, et che non ascende a ducati vinticinque di regno; che perciò supplico di nuovo V.S. Ill.ma a restar servita, per far singolare favore a me, d'oprarsi con l'autorità sua che la gratia promessa a sua istanza a favor del detto di Mercato habbi l'effetto suo, essendo persona di buona qualità professo in legge, et amorevolissimo di casa mia, toccandole ancora detto canonicato per regola di cancellaria perchè lo stava litigando con detto Longobardo, come il medesimo Maggio n'haverà informato V.S. Ill.ma, alla cui benignità restarò con quell'obligo che devo, et le bacio di cuore le mani, pregandole dal S.r Dio maggiore contentezza et grandezza. Di Napoli a 24 di Settembre 1612.<lb/>
Naples,24 sept.1612. La princesse de Bis�gnano � Bellarmin; ------------- ------------- ^minute de la r�ponse de B^y----------/ Ili et R S�g mio osa
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Di V.S. Ill.ma et R.ma<lb/>
Con un'altra mia h� reso le devute gratie a V.S.111^^ del canonicato di Capaccio ottenuto da Mons^ Datario in persona di D.Francesco di Mercato vacato per morte di Don Francesco LongobarJ"do, del quale con corriero a posta et col mezzo del dottor Gio. Domenico Maggio la supplicai; et venendo bora dal medesimo scritto che sendo andato da Mons^ Datario in nome di V.S.111^^ per l'espeditione della supplica gli h� risposto, che detto canonicato il S^ Card^^ Borghese l'h� dato ad un suo gentilhuomo, il che, per /^pi� rispetti, m'h� recato non poco meraviglia, ricercando il cano nicato alcun'tempo dell'anno residenza, et che non ascende � duca ti vinticinque di regno; che perci� supplico di nuovo V.S.111^^ � restar'servita, per far singolare favore me, d'oprarsi con 1' autorit� sua che la gratia promessa sua istanza favor del detto di Mercato babbi l'effetto suo, essendo persona di buona quali t� professo in legge, et amorevolissimo di casa mia, toccandole an cora detto canonicato per regola di cancellaria perche lo stava litigando con detto Longobardo, come il medesimo Maggio n'haver� informato V.S.111^^, alla cui benignit� restar� con quell'obligo ^ ^ c h e devo, et le bacio di cuore le mani, pregandole dal S^ Dio mag giore contentezza et grandezza. Di Napoli a 24 di Settembre 1612.
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Aff.ma et obligatissima Serva<lb/>
Di V.S.111^^ et Affma et obligatissima Serva
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S.r Car.le Bellarmino.
S^ Car^^ Bellarmino.
 
Archiv.Vatic.Gesuiti 17 fol.4. Origin.
 
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Ill.mo et R .mo mio oss.mo
Con un'altra mia hò reso le devute gratie a V.S. Ill.ma del canonicato di Capaccio ottenuto da Mons.r Datario in persona di D. Francesco di Mercato vacato per morte di Don Francesco Longobardo, del quale con corriero a posta et col mezzo del dottor Gio. Domenico Maggio la supplicai; et venendo bora dal medesimo scritto che sendo andato da Mons.r Datario in nome di V.S. Ill.ma per l'espeditione della supplica gli ho risposto, che detto canonicato il S.r Card.le Borghese l'hà dato ad un suo gentilhuomo, il che, per più rispetti, m'hà recato non poco meraviglia, ricercando il canonicato alcun'tempo dell'anno residenza, et che non ascende a ducati vinticinque di regno; che perciò supplico di nuovo V.S. Ill.ma a restar servita, per far singolare favore a me, d'oprarsi con l'autorità sua che la gratia promessa a sua istanza a favor del detto di Mercato habbi l'effetto suo, essendo persona di buona qualità professo in legge, et amorevolissimo di casa mia, toccandole ancora detto canonicato per regola di cancellaria perchè lo stava litigando con detto Longobardo, come il medesimo Maggio n'haverà informato V.S. Ill.ma, alla cui benignità restarò con quell'obligo che devo, et le bacio di cuore le mani, pregandole dal S.r Dio maggiore contentezza et grandezza. Di Napoli a 24 di Settembre 1612.
Di V.S. Ill.ma et R.ma
Aff.ma et obligatissima Serva
S.r Car.le Bellarmino.