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Molto Ill.re Sig.or cugino. Non potevo dubitare, che è mio fratello non fusse per piacere la resolutione presa di tenere in casa il Sig.or Marcello, essendo tanto unite le nostre case, et haver riceuti tutti noi molte amorevolezze dalla casa sua. Ho fatto una longa parlata con il Sig.or Card. Farnese dell'antica, et continuata sempre familiarità et servitù di casa Cervini con casa Farnese, cominciando dal padre di Papa Marcello, et raccontandogle tutto il successo fin'alla morte di Monsignor Herennio; et l'ho pregato a continuare la protettione, et sollevatione di questa casa; et anco gli dissi, quanto poco io posso, havendo poche entrate, et molti parenti poveri. Mi rispose molto amorevolmente, et mostrò haver preso gusto d'intendere, che fusse cominciata l'amicitia et servitù dal Sig.or Ricciardo padre di Papa Marcello con il Sig.or Card. Farnese, che fu poi Papa Paolo terzo; et sempre continuata. Ma mi disse, che non haveva l'indulto delle chiese di Parma, et altre città delli stati loro, come io presupponevo. Non mancarò all'occasioni caminar'avanti. Con questo, prego da Dio a V. S. et a tutta la casa sua ogni felicità.
Di Roma,li 20 di Gennaro 1612.
Di V. S. m.to Ill.re
Cugino aff.mo
Il Card. Bellarmino.
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Al m.to ill.re sig.or cugino, il sig.or Antonio Cervini.
Montepulciano.