Rome,20 janv.1612. Bellarmin � Anto�ne Cervini.
Molto 111^^ Sig�^ cugino. Non potevo dubitare,che � mio fratello non fusse per piacere la resolutione presa di tenere in casa il Sig.or Marcello, essendo tanto unite le nostre case,et haver riceuti tutti noi molte amore^"volezze dalla casa sua. Ho fatto una longa parlata con il Sig or Card.Farnese dell'antica,et continuata sempre familiarit� et ser vit� di casa Cervini con casa Farnese, cominciando dal padre di Papa Marcello, et raccontandogle tutto il successo fin'alla morte di Monsignor Herennio; et l'ho pregato � continuare la protettione,et sollevatione di questa casa; et anco gli dissi,quanto poco io posso, havendo poche entrate,et molti parenti poveri. Mi rispo se molto amorevolmente, et mostr� haver preso gusto d'intendere, che fusse cominciata l'amicitia et servit� dal Sig�^ Ricciardo pa dre di Papa Marcello con il Sig�^ Card.Farnese, che fu poi Papa Paolo terzo; et sempre continuata. Ma mi disse, che non haveva 1' indulto delle cniese di Parma, et altre citt� delli stati loro, come io presupponevo. Non mancar� all'occasioni caminar'avanti. Con questo,prego da Dio � V.S. et � tutta la casa sua ogni felicit�. Di Roma,li 20 di Gennaro 1612.
Di V.S. m^� 111^^ Cugino affmo Il Card. Bellarmino.
Al ill^^ 8ig�^ cugino, il sig�^ Antonio Cervini.
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Montepulciano.
(cachet)
Mss. Cervini 53 fol.65. Origin. autogr.
