Paris,8 nov. 1611. Le Nonce de Franco Ubaldini � Bellarmin. ^^11
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111^^ et
Sig^^ padrone mio colend^^
Quanto � stata grande la quiete, in ch� h� vivuto i quattro
anni passati ohe V.S.111^^ � stata servita di haver la cura della
mia chiesa, tanto si rende in me pi� sensibile il dolore che ho di
.^^ch'ella se ne sia hora sgravata. Ma poich� Ella non s� operare
che con prudenza e raggiane, conviene ch'ai suo gusto et alle sue
deliberationi s'accomodi il mio senso: il che procuro hora di fa
re tanto pi� volentieri quanto che confido nella sua singolarissi
ma benignit�, che non lascier� per questo di bavere protettione
di detta mia chiesa, e che mi favorir� d'esser direttore al Sig^
Ugo mio fratello in tutto quello che occorrer� nell'avvenire, si
come ne la supplico humilissimamente e con quel riverente affetto
con che rendo � V.S.111^^ infinite grafie per quante ella m'ha fat
to con l'amministratione della prefata chiesa, e per le quali le
/y*sar� eternamente obligatissimo. Con che pregando il Sig Iddio
� porgermi occasione di servirla conforme all'obligo e desiderio
mio, f� � V.S.Ill"^ humilissima riverenza. Di Parigi li viij di
novembre MDCxj.
Di V.S.111^^ et Rev^^
Sig^ Card^^ Bellarmino.
hum"^ et oblig^^ servitore
Il vescovo di Montepulciano.
Arch. Vatic. Gesuiti 16 fo.88. Origin. signat.autogr.