Difference between revisions of "Page:EBC 1611 08 03 1087.pdf/1"

From GATE
(→‎Not proofread: Created page with "Category:EBC_Letters Category:EBC_Not proofread Category:EBC_Pages Rome,3 ao�t 1611. Bellarmin � Ant.Cervini. 1087 / Molto 111^^ Sig�^ cugino. L'oratione...")
 
m (→‎top: added Template:TurnPage, replaced: <references/> → <references/> {{TurnPage}})
 
(One intermediate revision by one other user not shown)
Page statusPage status
-
Not proofread
+
Proofread
Page body (to be transcluded):Page body (to be transcluded):
Line 1: Line 1:
 
[[Category:EBC_Letters]]
 
[[Category:EBC_Letters]]
[[Category:EBC_Not proofread]]
+
[[Category:EBC_Proofread]]
 
[[Category:EBC_Pages]]
 
[[Category:EBC_Pages]]
 
+
Molto Ill.re Sig.or cugino. L'oratione del Sig.or Marcello è comparsa un giorno doppo la partenza del Sig.or card. Farnese da Roma per Caprarola. V.S. mi avisi, se vole, che io aspetti il ritorno suo, che sarà al principio di Novembre, o pure che la mandi con una mia lettera a Caprarola,o dove sarà. Ma se per sorte tornasse fra pochi giorni, non mancarò di fare l'offitio compitamente. Et gli dico, che l'epistola dedicatoria mi è piaciuta assai, e tanto, che ho hauto suspetto, che non sia del tutto opera del signor Marcello.<lb/>
Rome,3 ao�t 1611.
+
Con questo ordinario ricordo di nuovo al P. Rettore del collegio di Montepulciano, che scriva a V.S. in mandargli li padri, che lei desidera.<lb/>
 
+
Ho considerato le scritture che V.S. mi ha mandate, et le ho fatte considerare da tre altri dotti, et pratici, che ho in casa; et siamo d'accordo, che il Pievano habbia il torto, et che per un bove s'intenda un bove aratorio, et non altri bovi, che servano ad altro, che ad arare, et pare assai grande contributione, che chi nell' agricultura mette un bove solo, paghi alla ricolta un staro di grano. Longo saria scrivere le ragioni, ma la principale è l'usanza; et che questo carico si mette solo alli agricultori, che adoperano li bovi per arare, altrimenti haveria potuto chi mette questa gravezza, nominare qualche altro animale; tuttavia ci rimettiamo a miglior giuditio. Et con questo prego da Dio a lei,et a tutta la famiglia ogni contento. Di Roma li 3 d'Agosto 1611.<lb/>
Bellarmin � Ant.Cervini.
+
Di V.S. m.to ill.re<lb/>
 
+
cugino aff.mo per servirla <lb/>
1087
+
Il Card. Bellarmino.
 
 
/ Molto 111^^ Sig�^ cugino. L'oratione del Sig^^ Marcello
 
comparsa un giorno doppo la partenza del Sig.or card.Farnese da Ro ma per Caprarola. V.S. mi avi8i,se vole, che io aspetti il ritorno suo, ohe sar� al principio di Novembre,pure che la mandi con una mia lettera Caprarola,dove sar�. Ma se per sorte tornasse fra pochi giorni, non mancar� di fare l'offitio compitamente. Et gli dico, che l'e^pistola dedicatoria mi piaciuta assai, e tanto,che ho hauto suspetto, che non sia del tutto opera del signor Marcello.
 
Con questo ordinario ricordo di nuovo al F.Rettore del colle/ ^ g i o di Montepulciano, che scriva a V.S. in mandargli li padri,che
 
lei desidera. Ho considerato le scritture che V.S.mi ha mandate, et le ho
 
fatte considerare da tre altri dotti,et pratici, che ho in casa; et siamo d'accordo, che il Pievano habbia il torto,et che per un bove /^"s'intenda un bove aratorio, et non altri bovi, che servano ad alt ro,che ad arare, et pare assai grande contributione, ohe chi nell' agricultura mette un bove solo, paghi alla ricolta un staro di gra no. Bongo saria scrivere le ragioni, ma la principale l'usanza; et che questo carico si mette solo alli agricultori, ohe adoperano li bovi per arare, altrimenti haveria potuto chi mette questa gra vezza,nominare qualche altro animale; tuttavia ci rimettiamo � mi glior giuditio. Et con questo prego da Dio lei,et tutta la fameglia ogni contento. Di Roma li 3 d'Agosto 1611.
 
Di V.S. m^� ill^^ cugino affmo per servirla Il Card.Bellarmino.
 
 
 
Mss.Cervini 53 fol.53. Autogr.
 
Footer (noinclude):Footer (noinclude):
Line 1: Line 1:
<references/>
+
<references/> {{TurnPage}}

Latest revision as of 13:52, 6 May 2020

This page has been proofread

Molto Ill.re Sig.or cugino. L'oratione del Sig.or Marcello è comparsa un giorno doppo la partenza del Sig.or card. Farnese da Roma per Caprarola. V.S. mi avisi, se vole, che io aspetti il ritorno suo, che sarà al principio di Novembre, o pure che la mandi con una mia lettera a Caprarola,o dove sarà. Ma se per sorte tornasse fra pochi giorni, non mancarò di fare l'offitio compitamente. Et gli dico, che l'epistola dedicatoria mi è piaciuta assai, e tanto, che ho hauto suspetto, che non sia del tutto opera del signor Marcello.
Con questo ordinario ricordo di nuovo al P. Rettore del collegio di Montepulciano, che scriva a V.S. in mandargli li padri, che lei desidera.
Ho considerato le scritture che V.S. mi ha mandate, et le ho fatte considerare da tre altri dotti, et pratici, che ho in casa; et siamo d'accordo, che il Pievano habbia il torto, et che per un bove s'intenda un bove aratorio, et non altri bovi, che servano ad altro, che ad arare, et pare assai grande contributione, che chi nell' agricultura mette un bove solo, paghi alla ricolta un staro di grano. Longo saria scrivere le ragioni, ma la principale è l'usanza; et che questo carico si mette solo alli agricultori, che adoperano li bovi per arare, altrimenti haveria potuto chi mette questa gravezza, nominare qualche altro animale; tuttavia ci rimettiamo a miglior giuditio. Et con questo prego da Dio a lei,et a tutta la famiglia ogni contento. Di Roma li 3 d'Agosto 1611.
Di V.S. m.to ill.re
cugino aff.mo per servirla
Il Card. Bellarmino.