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Illustriss. e Reverendiss. Signore.<lb/>
Rome,24 Aprile 1611
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Responderemo in questa carta conforme al comandamento di V.S.I. intorno alle varie apparenze, che si vedono nel cielo con l'occhiale, e con l'istesso ordine che V.S.I. fa.<lb/>
 
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Alla I. è vero che appaiono moltissime stelle mirando con l'occhiale nelle nuvolose del Cancro e Pleiadi, ma nella via lattea non è cosi certo che tutta consti di minute stelle, e pare piuttosto che siano parti più dense continuate, benchè non si può negare, che non ci siano ancora nella via lattea molte stelle minute.<lb/>
R�ponse dee math�maticiens du coll�ge Romain
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6 vero che, per quel che si vede nelle nuvolose del Cancro e Pleiadi, si può congetturare probabilmente che ancora nella via lattea sia grandissima moltitudine di stelle, le quali non si possono discernere per essere troppo minute.<lb/>
 
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Alla II, abbiamo osservato che Saturno non è tondo, coma si vede Giove e Marte, ma di figura ovata ed oblonga in questo modo sebbene non abbiamo vedute le due satellite di qua e di tanto staccate da quella di mezzo, che possiamo dire essere stelle distincte.<lb/>
� Bellarmin.
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Alla III, è verissimo che Venere si scema e cresce come la luna, ed avendola noi vista quasi piena quando era vespertina, abbiamo osservato che appoco appoco andava mancando la parte illuminata, che prima guardava il sole, diventando tuttavia più cornicolata; e osservatala poi mattutina dopo la congiunzione col sole, l'abbiamo veduta cornicolata con la parte illuminata verso il sole, e ora va sempre crescendo seconde il lume, e mancando secondo il diametro visuale.<lb/>
 
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Alla IV, non si può negare la grande inegualità della luna, ma pare al P. Clavio che più probabilmente non sia la superficie ineguale, ma più presto che il corpo lunare non sia denso uniformemente, e che abbia parti più dense e più rare, come sono le macchie ordinarie, che si veggono colla vista naturale. Altri pensano essere
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^ Illustriss. e Reverendise. Signore.
 
 
 
Responderemo in questa carta conforme al comandamento di V.S.I.
 
 
 
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Alla IV, non si pu� negare la grande inegualit� della luna, ma
 
 
 
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te, e che abbia parti pi� dense e pi� rare, come sono le macchie
 
 
 
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Illustriss. e Reverendiss. Signore.
Responderemo in questa carta conforme al comandamento di V.S.I. intorno alle varie apparenze, che si vedono nel cielo con l'occhiale, e con l'istesso ordine che V.S.I. fa.
Alla I. è vero che appaiono moltissime stelle mirando con l'occhiale nelle nuvolose del Cancro e Pleiadi, ma nella via lattea non è cosi certo che tutta consti di minute stelle, e pare piuttosto che siano parti più dense continuate, benchè non si può negare, che non ci siano ancora nella via lattea molte stelle minute.
6 vero che, per quel che si vede nelle nuvolose del Cancro e Pleiadi, si può congetturare probabilmente che ancora nella via lattea sia grandissima moltitudine di stelle, le quali non si possono discernere per essere troppo minute.
Alla II, abbiamo osservato che Saturno non è tondo, coma si vede Giove e Marte, ma di figura ovata ed oblonga in questo modo sebbene non abbiamo vedute le due satellite di qua e di là tanto staccate da quella di mezzo, che possiamo dire essere stelle distincte.
Alla III, è verissimo che Venere si scema e cresce come la luna, ed avendola noi vista quasi piena quando era vespertina, abbiamo osservato che appoco appoco andava mancando la parte illuminata, che prima guardava il sole, diventando tuttavia più cornicolata; e osservatala poi mattutina dopo la congiunzione col sole, l'abbiamo veduta cornicolata con la parte illuminata verso il sole, e ora va sempre crescendo seconde il lume, e mancando secondo il diametro visuale.
Alla IV, non si può negare la grande inegualità della luna, ma pare al P. Clavio che più probabilmente non sia la superficie ineguale, ma più presto che il corpo lunare non sia denso uniformemente, e che abbia parti più dense e più rare, come sono le macchie ordinarie, che si veggono colla vista naturale. Altri pensano essere
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