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Ill.mo et R.mo Signor mio oss.mo
Se io non avessi pensato di poter dare di presenza a V.S. Ill.ma le buone feste di Pasqua con augurargli appresso quanto per se stesso desidera; non mi sarei lasciato prevenire dalla humaniss.ma Sua scrittami in questo proposito, della quale si come la ricevo per segno della memoria che si degna conservare dell'osservanza mia verso di lei, così gli ne resto oblig.mo et bacio hum.te le mani. Et supplicando V.S. Ill.ma a comandarmi qualche cosa per segno maggiore ch'io gli vivo in gratia, prego Dio N.S. che gli conceda ogni desiderata felicità, et hum.te gli faccio riverenza. Di Roma il di 2 di Aprile 1611.
Di V.S. Ill.ma et R.ma
humiliss.o et devotiss.o servitore
Il Card.le Bellarmino.
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S.Card.le Gonzaga.