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Ill.mo et Rev.mo Signor et Padrone mio col.mo
Hora che è uscito dalla stampa il libro mio de potestate pontificis contra il Barclai ne mando a V.S. Ill.ma due copie, una per lei et l'altra per l'Ill.mo Cardinale S. Cesareo mio Signore. Supplico l'uno e l'altro di ricevergli volentieri, non perche meritino per se stessi, ma per esser fatica d'un scrittore loro devotissimo et obligatissimo. Con questa occasione mi pare di soggiongere a V.S. Ill.ma, che non havend'io fatti li fuochi di gioia nella nascita del primo genito del Gran Duca, non potevo hora farli per il Nepote serenissimo di V. S. Ill.ma ancorche ne habbia sentendo quel'allegrezza da me sia cosi vicina per l'osservanza che porto all'una e l'altra casa. L'ho voluto accennare a V.S. Ill.ma acciò non mi levi punto della sua buona gratia, nè per questo nè per altra causa, perche non ho demerito, nè demeritarò mai per difetto di vera osservanza. Con che a V.S. Ill.ma et all'Ill.mo S. Cesareo faccio humilmente riverenza.
Di Roma li 13 ottobre 1610
Di V.S. Ill.ma et Rev.ma
humilisssimo et obligatissimo Servitore
Il card. Bellarmino