Rome,5 dicembre 1609. Bellarmin � l'�veque de P�rouse.
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/ Ho visto l'offitio di
Hercolano et io l'approvarei,se stes
se � me. Ma la congregatione da un tempo in qua � risoluta non con
cedere altro di proprio che le lettioni del secondo notturno, et
non � molto che il vescovo d'Arezzo mand� qui un bell'offitio pro-
jTprio di S.Donato vescovo et martir, patrono di quella citt�, et si
usarono tutti li favori possibili, et nondimeno non hebbe altro s
che le lettioni del secondo notturno, se bene io l'aiutai quanto
puott� per fargli conseguire il suo intento. Molti altri essempii
simili potrei addurgli, si che secondo il mio consiglio V.S.111^^
/ ^ n o n domandi altro che le lettioni proprie del secondo notturno: x
che cosi sar� consolata al securo. Ma se pure vorr� domandare tut
to l'offitio proprio, si potr� provare come riesce il negotio.
Molto 111^^ et
Sigi^ come fratello.
H� visto l'offitio di S^� Hercolano vescovo di cotesta citt�
/^*et protettore, et si potrebbe passare secondo il mio giuditio,
stando tutto bene. Et perche desidero di fare ogni servitio � me
possibile � V.S.R"^ h� fatto parola in congregatione de riti di
questo desiderio suo et di cotesto suo clero; ma non � stato possi
bile di ottenere che conceda tutto il detto offitio, et l'istesso
^ ^ f � fatto per S^� Donato,che desiderava il vescovo d'Arezzo una si
mile cosa, et non lasci� cosa da farsi ne da dirsi, ne la puote
mai ottenere. Se gli concesse solo le lettioni del secondo nottur
no, et cosi si conceder� di
Hercolano. Mi dispiace che V.S.R^^^
non possa bavere in tutto 1 'intento suo si come h� detto al Am-
^^^brogino suo vicario al quale nel resto mi rimetto, et offerendomi
a V.S.R^^ in ogn'altra sua occorrenza gli prego da Dio vero bene.
Di Roma il di 5 di Decembre 1609. Di V.S. molto illustre et Rma Come fratello affmo