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Rome,5 dicembre 1609. Bellarmin � l'�veque de P�rouse.


930

/ Ho visto l'offitio di

Hercolano et io l'approvarei,se stes

se � me. Ma la congregatione da un tempo in qua � risoluta non con

cedere altro di proprio che le lettioni del secondo notturno, et

non � molto che il vescovo d'Arezzo mand� qui un bell'offitio pro-

jTprio di S.Donato vescovo et martir, patrono di quella citt�, et si

usarono tutti li favori possibili, et nondimeno non hebbe altro s

che le lettioni del secondo notturno, se bene io l'aiutai quanto

puott� per fargli conseguire il suo intento. Molti altri essempii

simili potrei addurgli, si che secondo il mio consiglio V.S.111^^

/ ^ n o n domandi altro che le lettioni proprie del secondo notturno: x

che cosi sar� consolata al securo. Ma se pure vorr� domandare tut

to l'offitio proprio, si potr� provare come riesce il negotio.

Molto 111^^ et

Sigi^ come fratello.

H� visto l'offitio di S^� Hercolano vescovo di cotesta citt�

/^*et protettore, et si potrebbe passare secondo il mio giuditio,

stando tutto bene. Et perche desidero di fare ogni servitio � me

possibile � V.S.R"^ h� fatto parola in congregatione de riti di

questo desiderio suo et di cotesto suo clero; ma non � stato possi

bile di ottenere che conceda tutto il detto offitio, et l'istesso

^ ^ f � fatto per S^� Donato,che desiderava il vescovo d'Arezzo una si

mile cosa, et non lasci� cosa da farsi ne da dirsi, ne la puote

mai ottenere. Se gli concesse solo le lettioni del secondo nottur

no, et cosi si conceder� di

Hercolano. Mi dispiace che V.S.R^^^

non possa bavere in tutto 1 'intento suo si come h� detto al Am-

^^^brogino suo vicario al quale nel resto mi rimetto, et offerendomi

a V.S.R^^ in ogn'altra sua occorrenza gli prego da Dio vero bene.

Di Roma il di 5 di Decembre 1609. Di V.S. molto illustre et Rma Come fratello affmo