Page:EBC 1609 11 07 0918.pdf/1

From GATE
This page has been proofread

Molto ill.re Sig.r fratello. Giovedì passato venne a pranzo da me monsignore arcivescovo di Pisa e mi mostrò lettere della Gran Duchessa e dell'architetto, e insieme tutta la relazione e la pianta e disegno così di S.ta Chiara come delle case de Salimbeni. Insomma l'architetto dice che il monastero di S.ta Chiara non è rovinoso se non da una parte e che si può accomodare facilmente con fare un altro dormitorio dalla banda d'oriente e ridurre dentro la chiesa e farne un'altra di fuori; e che la spesa sarebbe in tutto mille trecento scudi, ma che essendovi provvigione di calcina e dei sassi, massime con buttare in terra la parte rovinosa, si ridurrà la spesa a nove cento scudi. Aggiunge che le case de Salimbeni hanno poco sito, ancorchè si uniscano con le altre di S. Girolamo, e che sono rovinose e mal sicure, e che non si possano alzare per conto della fortezza, e che vi andarla per ridurle in forma di monastero otto mila scudi. A msPietro nostro non è piaciuto il giudizio dell'architetto; e si vede che ha parlato in conformità di monsgr. di Pisa. La Gran Duchessa è molto soddisfatta dell'architetto e si tiene per fermo darà ordine che si esegua il suo disegno.
Io scrivo al Sig.r vicario che dica a priori e agli operai che in questo negozio non voglio aver parte et che non consento ne dissento, lasciando tutto l'onore ad altri, se il negozio avrà buon'effetto, e anche tutta la vergogna e il danno a chi n'è causa, se riuscirà male. Facciano però quel tanto che gli pare. A me non pare che si mandi il Sig.r Bartolomeo Mancini, ne altri, perchè si farà mal volere e in ogni modo la perderà.
Se ms. Giulio Bernardini si possa ridurre a S.Girolamo, si penserà, e potendo, si farà.
Ho sentito volentieri la risoluzione di metter le figliole in Santo Bernardo, e ho dato ordine al mastro di casa che provveda la licenza e i denari. Credo bene che non bisognerà per ogni poco
---page break---