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Molto ili sig fratello. Non mi ha scritto nessuno da parte delle monache di S.ta Chiara. Quanto a suor Celia Mattioli, ho parlato al segretario della congregazione dei Regolari, e esso ha risposto che sarà impossibile ottener questo dalla congregazione, essendosi negato a signore di molta nobiltà; il medesimo dicano i cardinali dalla congregazione con chi si è parlato in particolare. Resta parlarne con N.ro Signore, il che farò lunedi prossimo, se bene il vicario non mi scrive niente di questo.
La copia del breve dei padri dei Servi di Pistoia non è sufficiente informazione, se non si vede ancora la sentenza data contro di loro, perchè la congregazione non è per farsi per un pezzo, ne so da chi informarmi, essendo andato a Milano il segretarlo che a monsgr Seneca vescovo di Anagna. Si che bisognerà parlare al Papa, il quale domanderà che cosa vi sia contro questo breve, e io non gli saprò rispondere, se non veda la copia della sentenza data dalla congregazione, o almeno, se qualcheduno non venga ad informarmi di tutta la causa. E perche N.Sig.re cammina giuridicamente, se i frati Francescani facciano parte contraria, bisognerà udirli e anco prima citarli.
Si mandano tre libri, per il mulattiere, con la vita del Signore e figure assai belle; avrei caro sapere se si sono riceute. Ho dato ordine che si mandi la malvagia per la Sig.ra Francesca, e un officio della settimana s.ta per Maria. Credo saranno venuti. Con questo saluto tutti di casa. Di Roma li 28 di marzo 1609.
fratello aff.mo di V.S.
il Card. Bellarmino.
Al molto il.re Sig.r fratello, il Sig.r Thomaso Bellarmini.
Montepulciano.