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3 f�vrier 1609. & Eveque de Vason � Bell.(suite)
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giudicato e sta in pericolo della vita. Ecco con qual re abbiamo da fare. Due cose vorrei supplicar V.S. Ill.ma: si crede chequalche nemico di quel segretario abbia presentato al re o al suo consiglio una copia falsa della lettera del re scritta al Papa per la quale è sta fatta menzione della promessa o disposizione del re per abbracciare la fede cattolica, quel ch'è falso, perchè il contrario è contenuto nella lettera stessa, come si potrà verificare per l'originale, se fosse possibile di recuperarlo, come si desidera per salvar la vita all'accusato; in che supplichiamo V.S. Ill.ma di voler impiegarsi e mi obbligerà molto, e che le lettere e scritture mandate al Papa o si guardino con segretezza o si distruggano.
 
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Il secondo è d'impiegarsi parimente che non <ref>''Autograph marginal note D:'' Non si può lasciar di rispondere a libri scritti contro la fede o Sede Apostolica; ma si procurerà di rispondere con ogni modestia.</ref> stampi libri nei quali fosse quel re irritato, perchè non servino ad altro che per accrescere l'ira del re e la persecuzione contro i cattolici, massime dove scoprano<ref>''Autograph marginal comment E:'' Queste non erano cose segrete, perchè il dottor [[Name::Drumondo]] stava qua come pubblico agente del re, e trattava con molti palesemente e diceva che la regina era cattolica e il re non alieno da farsi cattolico.</ref> le cose segrete e trattati con la Sede Apostolica, e di dire il medesimo al padre [[Name::Personio]], il quale può molto tra gli inglesi, come molto prudente e d'autorità tra loro. Se fosse costà il padre [[Name::Critono]] di nostra nazione, che è parimenti di credito tra gli cattolici Scozzesi, concordandoci insieme potranno scoprire molti spedienti per la consolazione dei cattolici e restituzione della fede cattolica in quelle bande.<lb/>
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Arch.Vati^i di V.S.Ill^^^ pregarla del Signor Iddio ogni vera felicit� et
 
Gesuiti 1 19 fol. pentente. Di Vasona questo d� 3 di febbraro 1609.
 
 
 
95. Or�g.)y^ Di V.S.111^^ et Rev"^
 
 
 
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HumAl"^ et oblig"" servitore
 
 
 
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vescovo di Vasona.
 
 
 
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giudicato e sta in pericolo della vita. Ecco con qual re abbiamo da fare. Due cose vorrei supplicar V.S. Ill.ma: si crede chequalche nemico di quel segretario abbia presentato al re o al suo consiglio una copia falsa della lettera del re scritta al Papa per la quale è sta fatta menzione della promessa o disposizione del re per abbracciare la fede cattolica, quel ch'è falso, perchè il contrario è contenuto nella lettera stessa, come si potrà verificare per l'originale, se fosse possibile di recuperarlo, come si desidera per salvar la vita all'accusato; in che supplichiamo V.S. Ill.ma di voler impiegarsi e mi obbligerà molto, e che le lettere e scritture mandate al Papa o si guardino con segretezza o si distruggano. Il secondo è d'impiegarsi parimente che non [1] stampi libri nei quali fosse quel re irritato, perchè non servino ad altro che per accrescere l'ira del re e la persecuzione contro i cattolici, massime dove scoprano[2] le cose segrete e trattati con la Sede Apostolica, e di dire il medesimo al padre Personio, il quale può molto tra gli inglesi, come molto prudente e d'autorità tra loro. Se fosse costà il padre Critono di nostra nazione, che è parimenti di credito tra gli cattolici Scozzesi, concordandoci insieme potranno scoprire molti spedienti per la consolazione dei cattolici e restituzione della fede cattolica in quelle bande.
Altro non mi occorre se non con baciar umilmente la sacrate mani di V.S. Ill.ma pregarla del Signor Iddio ogni vera felicità e contento. Di Vasona questo di 3 di febbraio 1609.
Di V.S. Ill.ma e Rev.ma
umil.mo e oblig.mo servitore
G.o vescovo di Vasona

All'Ill.mo e Sig.r mio padrone col.mo Monsignore il Card.le Bell.

  1. Autograph marginal note D: Non si può lasciar di rispondere a libri scritti contro la fede o Sede Apostolica; ma si procurerà di rispondere con ogni modestia.
  2. Autograph marginal comment E: Queste non erano cose segrete, perchè il dottor Drumondo stava qua come pubblico agente del re, e trattava con molti palesemente e diceva che la regina era cattolica e il re non alieno da farsi cattolico.