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Rome, [fin]l608
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M.to Ill.re e R.mo Sig.re.<lb/>
 
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Il priore dei Benedittini in Ipre mandò a Nostro Signore un libro scritto a mano, ani quale dimostrava il modo di riformare il breviario dei Benedittini, riducendolo al Romano, senza mutare la forma data da San Benedetto; e metteva in considerazione, che sarebbe bene, che tutto l'ordine di San Benedetto avesse il medesimo breviario. La Santità sua comandò a me, che desse conto di questo alla congregazione dei riti. La congregazione dei riti informata da me del tutto, approvò questo buon desiderio, e comisse a me, che io chiamassi tutti i procuratori di questo ordine, che sono in Roma, e trattassi con loro per vedere se questa cosa potesse riuscire. Io chiamai tutti i procuratori, cioè di Monte Casino, dei Cistercensi, dei Celestini, dei Camaldulensi, di Monte Olivete, di Vallombrosa, dei Silvestrini, di Monte Nogiro, e un procuratore per i Benedettini di Spagna, e gli dissi il desiderio di Nostro Signore e della sacra congregazione, che tutto l'ordine di San Benedetto avesse uno stesso breviario; e quello conforme al Romano, quanto permettesse la regola di San Benedetto. Tutti i procuratori accettarono questa offerta con molta prestezza, e furono deputati quattro, i quali congregati insieme considerassero, tutti i breviari nuovamente riformati, e insieme il modo, che ha mandato qua il priore d'Ipre, e o vero eleggessero uno di quelli che già sia fatti, o ne facessero uno di nuovo; e poi lo portassero a me, che tratterò con la congregazione, e con Nostro Signore della confermazione. Tutto questo scrivo a V.S. R.ma per ordine di Nostro Sig.r acciò lei ne dia conto a quel priore, e agli altri a superiori dei Benedettini, acciò non mandino in stampa altri breviari, ma aspettino il compimento di questo.
Bellarmin [au nonoe en Belgique?]
 
 
 
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Dooument.Gesuit.21. Epist.LXXI of.Lettere et Miscellan.(Gesuit.19 fol.46)
 

Revision as of 18:19, 6 November 2017

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M.to Ill.re e R.mo Sig.re.
Il priore dei Benedittini in Ipre mandò a Nostro Signore un libro scritto a mano, ani quale dimostrava il modo di riformare il breviario dei Benedittini, riducendolo al Romano, senza mutare la forma data da San Benedetto; e metteva in considerazione, che sarebbe bene, che tutto l'ordine di San Benedetto avesse il medesimo breviario. La Santità sua comandò a me, che desse conto di questo alla congregazione dei riti. La congregazione dei riti informata da me del tutto, approvò questo buon desiderio, e comisse a me, che io chiamassi tutti i procuratori di questo ordine, che sono in Roma, e trattassi con loro per vedere se questa cosa potesse riuscire. Io chiamai tutti i procuratori, cioè di Monte Casino, dei Cistercensi, dei Celestini, dei Camaldulensi, di Monte Olivete, di Vallombrosa, dei Silvestrini, di Monte Nogiro, e un procuratore per i Benedettini di Spagna, e gli dissi il desiderio di Nostro Signore e della sacra congregazione, che tutto l'ordine di San Benedetto avesse uno stesso breviario; e quello conforme al Romano, quanto permettesse la regola di San Benedetto. Tutti i procuratori accettarono questa offerta con molta prestezza, e furono deputati quattro, i quali congregati insieme considerassero, tutti i breviari nuovamente riformati, e insieme il modo, che ha mandato qua il priore d'Ipre, e o vero eleggessero uno di quelli che già sia fatti, o ne facessero uno di nuovo; e poi lo portassero a me, che tratterò con la congregazione, e con Nostro Signore della confermazione. Tutto questo scrivo a V.S. R.ma per ordine di Nostro Sig.r acciò lei ne dia conto a quel priore, e agli altri a superiori dei Benedettini, acciò non mandino in stampa altri breviari, ma aspettino il compimento di questo.