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Rome,6 october 1608. Le P.Persona � Bellarmin.
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Ill.mo e R.mo Signore, <lb/>
 
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Rimando a V.S. Ill.ma la polizza del S.re Cardinale Lanfranco e mi pare che la risoluzione di N.S.re di differire di farsi l'officio, stata fatta con molta considerazione, perchè senza dubbio seguiterebbero alcuni degli inconvenienti toccati nella polizza, e quando anche si farà l'officio, la parte lo sentirò grandemente, e se non si gli dice in secreto, con obbligazione di silenzio sub censuris, io dubito che farà grande rumore o scrivendo o parlando con altri. Io farò quello che qui si mi comanda, e avviserò a V.S. Ill.ma subito che intenderò che il Cav.ro sia arrivato, o che s'avvicini da Siena, dove già sta, e s'ha scritto a un amico , che ci prevenga, se si può con l'avviso del suo venire.<lb/>
803
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Ma non posso fare di manco, di rappresentare a V.S. Ill.ma che siccome da una parte siamo prontissimi di fare tutto quello che sua S.ta ci comanda, così dall'altra non dubito se non che ci verrà sopra, una grande tempesta d'invidia con quest'avviso, se non si fa separatamente tanto a Niccolo quanto al P. Anselmo, con stretto obbligo del segreto con tutti, perchè diranno subito che noi della Compagnia abbiamo procurato questa proibizione per emulazione e invidia, e alcuni cercheranno per questa via, di confermare la mala opinione che hanno di noi, che non vogliamo compagni in cosa alcuna, il che Iddio sa quanto sia lontano da noi, e V.S. Ill.ma ben sa e sua S.ta ancora, che quest' avviso non viene da noi, ne procurato da noi; ma facciasi la volontà di Dio, e di sua B.ne. In tal modo potrebbe forse raccomandare il silenzio ai due separatamente, che non seguiterebbe più rumore, ma sarà cosa difficile tutta via. Io avviserò all'Ill.mo Sig.re Card.le Lanfranco e a V.S. Ill.ma del primo arrivo che intenderò del Cav.ro. Supplico V.S. Ill.ma in ogni modo che abbiamo la lettera del barone per rimandarsela oggi, con il corriere se sia possibile, perchè altrimenti resterebbe con grande afflizione poichè con molta istanza l'ha domandato, per maggiore sicurezza sua e con questo umilmente mi raccomando nei santi sacrifici.
 
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A 6 di 10bre 1608.<lb/>
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Di V.S. Ill.ma e R.ma<lb/>
 
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umilissmo e devotissmo e
Ill��et
 
 
 
Signore,
 
 
 
Rimando a V.S.111^^ la poliza del S^^ Cardinale Lanfranco et mi
 
 
 
pare che la risolutione di N.S^^ di differire di farsi l'officio,
 
 
 
sia stata fatta con molta consideratione, perche senza dubio segui-
 
 
 
J^tarebbono alcuni dell'inconvenienti toccati nella poliza, et quando
 
 
 
anco si far� l'officio, la parte lo sentir� grandemente, et se non
 
 
 
si gli dice in secreto, con obligatione di silentio sub censuris,
 
 
 
io dubito che fara grande rumore o scrivendo o parlando con altri.
 
 
 
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/^ch'intender� ch'il Cav^� sia arrivato, che s'avicini da Siena,
 
 
 
dove gi� et�, et s'ha scritto � u n amico l�, che ci prevenga, se
 
 
 
si pu� con l'aviso del suo venire.
 
 
 
M� non posso fare di manco,di representare a V.S.111^^ ohe si
 
 
 
come da una parte siamo prontissimi di fare tutto quello che sua
 
 
 
ci commanda, cosi dall'altra non dubito se non che ci verr� so-
 
 
 
pra,una grande tempesta d'invidia con quest'sviso, se non si fa se�
 
 
 
paratamente tanto � Niclolo quanto al P^ Anseimo, con strett'obligo
 
 
 
del secreto con tutti, perche diranno subito ohe noi della Compag
 
 
 
nia habbiamo procurato questa prohibitione per emulatione et invi-
 
 
 
dia, et alcuni oercaranno per questa via, di confirmare la mala o-
 
 
 
pinione che hanno di noi, che non vogliamo compagni in cosa alcuna,
 
 
 
11 che Iddio sa quanto sia lontano da noi, et V.S.111^^ ben sa et
 
 
 
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noi; m� facciasi la volont� di Dio,et di sua
 
 
 
In tal modo po-
 
 
 
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non seguitareb�e pi� rumore, m� sar� cosa difficile tutta via. Io avisar� all'Ill^� Sig^r�e Card.^l^e Lanfranco et a V.S.111m^a^ del primo
 
 
 
arrivo ch'intender� del Uav^�. Supplico V.S.111^^ in ogni modo che
 
habbiamo la lettera del barone per rimandarsela hoggi,con il corrie J ^ r o se sia possibile, perche altrimente restarebbe con grande afflit
 
tiene poich� con molt'instanza l'ha dimandato,per maggiore sicurt� sua et con questo humilmente mi raccomando neili santi sacrificii.
 
A 6 di 10bre 1608./Di V.S.Illma et Rms/ humilissmo et devotissmo et
 
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Ill.mo e R.mo Signore,
Rimando a V.S. Ill.ma la polizza del S.re Cardinale Lanfranco e mi pare che la risoluzione di N.S.re di differire di farsi l'officio, stata fatta con molta considerazione, perchè senza dubbio seguiterebbero alcuni degli inconvenienti toccati nella polizza, e quando anche si farà l'officio, la parte lo sentirò grandemente, e se non si gli dice in secreto, con obbligazione di silenzio sub censuris, io dubito che farà grande rumore o scrivendo o parlando con altri. Io farò quello che qui si mi comanda, e avviserò a V.S. Ill.ma subito che intenderò che il Cav.ro sia arrivato, o che s'avvicini da Siena, dove già sta, e s'ha scritto a un amico là, che ci prevenga, se si può con l'avviso del suo venire.
Ma non posso fare di manco, di rappresentare a V.S. Ill.ma che siccome da una parte siamo prontissimi di fare tutto quello che sua S.ta ci comanda, così dall'altra non dubito se non che ci verrà sopra, una grande tempesta d'invidia con quest'avviso, se non si fa separatamente tanto a Niccolo quanto al P. Anselmo, con stretto obbligo del segreto con tutti, perchè diranno subito che noi della Compagnia abbiamo procurato questa proibizione per emulazione e invidia, e alcuni cercheranno per questa via, di confermare la mala opinione che hanno di noi, che non vogliamo compagni in cosa alcuna, il che Iddio sa quanto sia lontano da noi, e V.S. Ill.ma ben sa e sua S.ta ancora, che quest' avviso non viene da noi, ne procurato da noi; ma facciasi la volontà di Dio, e di sua B.ne. In tal modo potrebbe forse raccomandare il silenzio ai due separatamente, che non seguiterebbe più rumore, ma sarà cosa difficile tutta via. Io avviserò all'Ill.mo Sig.re Card.le Lanfranco e a V.S. Ill.ma del primo arrivo che intenderò del Cav.ro. Supplico V.S. Ill.ma in ogni modo che abbiamo la lettera del barone per rimandarsela oggi, con il corriere se sia possibile, perchè altrimenti resterebbe con grande afflizione poichè con molta istanza l'ha domandato, per maggiore sicurezza sua e con questo umilmente mi raccomando nei santi sacrifici. A 6 di 10bre 1608.
Di V.S. Ill.ma e R.ma
umilissmo e devotissmo e