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Cologne,11 octobre 1608. Le Nonce � Bellarmin.
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Li XI di ottobre<lb/>
 
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Al Sig.r Card.le Bellarmino.<lb/>
806
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Io provo anche nel fatto mio proprio e non senza rossore, esser vero quel che si suol dire, il zelo senza scienza piuttosto nuocere che giovare; ma mi consolo che il Sig.r Dio non ha permesso che io leggessi il loco del Levitino prima di esser finito di stampare la risposta all'Apologia anglicana. E' ben vero che questo mio errore mi fa entrar in dubbio che anche nel aver abbreviato il titolo abbia errato per qualche rispetto da me non considerato; ma come si sia, mi servirà di documento per non incorrer più in simili errori, e son sicuro che V.S. Ill.ma per la sua naturale benignità aequi bonique omnia consulet, avendo riguardo solo alla mia intenzione non diretta ad altro fine che di far bene. I librari non sono ancora tornati da Francoforte: subito che saranno giunti intenderò come sia passato lo spaccio del libro, e poi ne darò particolar ragguaglio a V.S. Ill.ma; se ben non dubito per l'avviso che ne tengo sarà stato compro dai librari Inglesi senza difficoltà. <lb/>
 
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Inteso il desiderio del Sig.r Card.le di Mantova di veder quanto prima il suddetto libretto, pensai subito di mandarne uno a S.S. Ill.ma e così questa sera glielo invio per la posta, e credo che sarà il primo che le sarà pervenuto con tutta la diligenza che avrà usato per averlo presto. Il che tutto dovrà riconoscere da V.S. Ill.ma che n'è stata la cagione. Credo che a quest'ora V.S.Ill.ma ricevuto così la lettera del padre Nevero come la quietanza del Crollio, il cui figlio è già partito per tornarsene a Roma, e goder de la grazia impetrata da V.S. Ill.ma di esser accettato nel collegio Germanico. Con che resto etc. Di Colonia.<lb/>
/ Li XI di ottobre
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P.S. Son certificato dopo aver scritto, i librai inglesi averne comprato intorno a cento, i quali senza dubbio saranno portati in quel regno, oltre gli altri che come scrissi a V.S. Ill.ma si sono unirne mandati e si manderanno per altre vie, è stato in Francoforte un conte Inglese, qual avendo subodorato un pezzo prima d'essersi stampato il libretto andava cercando per comprarlo, e trovatolo ne comprò quattro.Il libraio procurò d'intendere se era cattolico, ma non potè venirne in cognizione.
 
 
Al Sig^ Card^^ Bellarmino.
 
 
 
Io provo anco nel fatto mio proprio et non senza rossore,esser
 
 
 
vero quel che si suol dire, il zelo senza scienza pi� tosto nuocere
 
 
 
che giovare; ma mi consolo che'l Sig^ Dio non ha permesso che io
 
 
 
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risposta � l'Apologi� anglicana. E' ben vero che questo mio errore
 
 
 
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sia, mi servir� di documento per non incorrer pi� in simili errori,
 
 
 
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nique omnia consulet, havendo risguardo solo � la mia intentione
 
 
 
non diretta ad altro fine che di far bene. I librari non sono anco
 
 
 
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sia passato lo spaccio del libro, et poi ne dar� particolar raguag-
 
 
 
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prima il sudetto libretto, pensai subitodi mandarne uno S.S.Illma et cos� questa sera glielo invio per la posta, et credo che sar� ^ ^ i l primo che le sar� pervenuto con tutta la diligenza che havr� u-
 
 
 
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cui figlio � gi� partito per tornarsene Roma, et goder de la gra-
 
 
 
^^^bia impetrata da V.S.Illma di esser accettato nel collegio Germa nico. Con ohe resto etc. Di Colonia.
 
 
 
P.S. Son certificato dopo haver scritto, i librari inglesi ha-
 
 
 
verne comprato intorno cento, i quali senza dubio saranno portati
 
inquel regno, oltre gl'altri che come scrissi V.S.Illma si sono unirne mandati et si manderanno per altre vie, stato in Franfort un con� cogni- te Inglese, qual havendo subodorato un pezzo pzima d'essersi stam^ ^ -- pato il libretto andava cercando per comprarlo, et trovatolo ne com
 
pr� quattro.Il libraro procur� d'intendere se era cattolico,ma non pot�/^y
 

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Li XI di ottobre
Al Sig.r Card.le Bellarmino.
Io provo anche nel fatto mio proprio e non senza rossore, esser vero quel che si suol dire, il zelo senza scienza piuttosto nuocere che giovare; ma mi consolo che il Sig.r Dio non ha permesso che io leggessi il loco del Levitino prima di esser finito di stampare la risposta all'Apologia anglicana. E' ben vero che questo mio errore mi fa entrar in dubbio che anche nel aver abbreviato il titolo abbia errato per qualche rispetto da me non considerato; ma come si sia, mi servirà di documento per non incorrer più in simili errori, e son sicuro che V.S. Ill.ma per la sua naturale benignità aequi bonique omnia consulet, avendo riguardo solo alla mia intenzione non diretta ad altro fine che di far bene. I librari non sono ancora tornati da Francoforte: subito che saranno giunti intenderò come sia passato lo spaccio del libro, e poi ne darò particolar ragguaglio a V.S. Ill.ma; se ben non dubito per l'avviso che ne tengo sarà stato compro dai librari Inglesi senza difficoltà.
Inteso il desiderio del Sig.r Card.le di Mantova di veder quanto prima il suddetto libretto, pensai subito di mandarne uno a S.S. Ill.ma e così questa sera glielo invio per la posta, e credo che sarà il primo che le sarà pervenuto con tutta la diligenza che avrà usato per averlo presto. Il che tutto dovrà riconoscere da V.S. Ill.ma che n'è stata la cagione. Credo che a quest'ora V.S.Ill.ma ricevuto così la lettera del padre Nevero come la quietanza del Crollio, il cui figlio è già partito per tornarsene a Roma, e goder de la grazia impetrata da V.S. Ill.ma di esser accettato nel collegio Germanico. Con che resto etc. Di Colonia.
P.S. Son certificato dopo aver scritto, i librai inglesi averne comprato intorno a cento, i quali senza dubbio saranno portati in quel regno, oltre gli altri che come scrissi a V.S. Ill.ma si sono unirne mandati e si manderanno per altre vie, è stato in Francoforte un conte Inglese, qual avendo subodorato un pezzo prima d'essersi stampato il libretto andava cercando per comprarlo, e trovatolo ne comprò quattro.Il libraio procurò d'intendere se era cattolico, ma non potè venirne in cognizione.