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Poi che non mi è concesso congratularmi di presenza con V.A. Ser.ma delle gran nozze del Ser.mo Gran Principe, vengo a soddisfare questo debito con questa mia seconda lettera, e con l'abate della Ciaia mio nipote qual'mando apposta, e perchè si dedichi anche di persona sotto la protezione di V.A.S. per servo devotiss.mo come le sono anch'io. Resti servita V.A.S.ma di gradire l'uno, e l'altro officio, che io con questo rimettendomi allo stesso mio nipote, faccio um.e riverenza a V.A.S. e da Dio le prego ogni felicità desiderata. Di Roma il di 4 d'ott.re 1608.<lb/> | Poi che non mi è concesso congratularmi di presenza con V.A. Ser.ma delle gran nozze del Ser.mo Gran Principe, vengo a soddisfare questo debito con questa mia seconda lettera, e con l'abate della Ciaia mio nipote qual'mando apposta, e perchè si dedichi anche di persona sotto la protezione di V.A.S. per servo devotiss.mo come le sono anch'io. Resti servita V.A.S.ma di gradire l'uno, e l'altro officio, che io con questo rimettendomi allo stesso mio nipote, faccio um.e riverenza a V.A.S. e da Dio le prego ogni felicità desiderata. Di Roma il di 4 d'ott.re 1608.<lb/> |
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Ser.ma Sig.ra mia oss.ma
Poi che non mi è concesso congratularmi di presenza con V.A. Ser.ma delle gran nozze del Ser.mo Gran Principe, vengo a soddisfare questo debito con questa mia seconda lettera, e con l'abate della Ciaia mio nipote qual'mando apposta, e perchè si dedichi anche di persona sotto la protezione di V.A.S. per servo devotiss.mo come le sono anch'io. Resti servita V.A.S.ma di gradire l'uno, e l'altro officio, che io con questo rimettendomi allo stesso mio nipote, faccio um.e riverenza a V.A.S. e da Dio le prego ogni felicità desiderata. Di Roma il di 4 d'ott.re 1608.
Di V.A. Seren.ma
umilis.o e devotiss.o Servitor
il Card. Bellarmino.
Se.ma Gran Duchessa di Toscana.