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Roma,11 augustus 1607. Bellarm�nus Thomae fratr�.
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Molto illre signor fratello. Non toccai niente nella mia lettera della hospitalità per il novo Vescovo, perche subito che fu nominato, l'agente del Signor Gio. Andrea Ricci andò ad invitarlo, et egli accettò l'invito, et me lo mandò a dire, et io gli feci dire, che se bene noi l'haveremo volentieri alloggiata, tutta via haveva fatto
 
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bene ad accettare l'invito di Signor Gio. Andrea, perche non vi era in Montepulciano casa piu commoda di quella per un pare suo. V.S. non scrive quanti denari ci veglino per comprare la bestia, che gli manca, ne qua noi lo sappiamo indovinare. Per fare haver il canonicato del Signor Antonio Bellarmini a Theodoro Benci, bisognaria sapere, se il canonicato ò sacerdotale, diaconale, ò suddiaconale, ò se
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altrimenti ci è età determinata, et anco se la cappella, che Lui ha, sia nell'istessa chiesa, perche ci vele dispensa per tener due benefitii sub eodem tecto. Marcello Bellarmini mi scrive, che io aiuti per l'istesso canonicato un certo Messir Lisandro Dionigi. Io non gli rispondo, ma V.S. potrebbe dirgli, se gli pare, che già l'ho domandato per Theodoro. Un certo Cavalier Mancini havendo dato due
 
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pugnalate ad un altro nell'armata del G.Duca, si fa chiamare Nipote mio da parte di sorella; et il G.Duca se lo crede. Io non conosco tal Nipote, ma haverò caro sapere, se ci appartiene niente. E Cavaliere di Malta et costi, come intendo, assai conosciuto. Dio sia con V.S. et con tutta la sua famiglia. Di Roma li 11 d'Agosto 1607.<lb/>
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bene ad accettare l'invito di Signor Gio.Andrea, perche non vi era
 
 
 
in Montepulciano casa piu commoda di quella per un pare suo. V.S.
 
 
 
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mandato per Theodoro.
 
 
 
Un certo Cavalier Mancini havendo dato due
 
 
 
pugnalate ad un altro nell'armata del G.Duca, si fa chiamare Nipote
 
 
 
mio da parte di sorella; et il G.Duca se lo crede. Io non conosco
 
 
 
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V.S. et con tutta la sua famiglia. Di Roma li 11 d'Agosto 1607.
 
 
 
fratello aff.mo
 
 
 
Il Card. Bellarmino.
 
 
 
Al molto illre frate��e Signor fratello,il Signor Thomasso Bellarmini
 
 
 
 
Montepulciano.
 
Montepulciano.
  
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Arch. comunal.Forl�, Coll.Autogr.Bellarm.Rob., n.31. Aut.B.
 
  
  
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Molto illre signor fratello. Non toccai niente nella mia lettera della hospitalità per il novo Vescovo, perche subito che fu nominato, l'agente del Signor Gio. Andrea Ricci andò ad invitarlo, et egli accettò l'invito, et me lo mandò a dire, et io gli feci dire, che se bene noi l'haveremo volentieri alloggiata, tutta via haveva fatto bene ad accettare l'invito di Signor Gio. Andrea, perche non vi era in Montepulciano casa piu commoda di quella per un pare suo. V.S. non scrive quanti denari ci veglino per comprare la bestia, che gli manca, ne qua noi lo sappiamo indovinare. Per fare haver il canonicato del Signor Antonio Bellarmini a Theodoro Benci, bisognaria sapere, se il canonicato ò sacerdotale, diaconale, ò suddiaconale, ò se altrimenti ci è età determinata, et anco se la cappella, che Lui ha, sia nell'istessa chiesa, perche ci vele dispensa per tener due benefitii sub eodem tecto. Marcello Bellarmini mi scrive, che io aiuti per l'istesso canonicato un certo Messir Lisandro Dionigi. Io non gli rispondo, ma V.S. potrebbe dirgli, se gli pare, che già l'ho domandato per Theodoro. Un certo Cavalier Mancini havendo dato due pugnalate ad un altro nell'armata del G.Duca, si fa chiamare Nipote mio da parte di sorella; et il G.Duca se lo crede. Io non conosco tal Nipote, ma haverò caro sapere, se ci appartiene niente. E Cavaliere di Malta et costi, come intendo, assai conosciuto. Dio sia con V.S. et con tutta la sua famiglia. Di Roma li 11 d'Agosto 1607.
fratello aff.mo
Il Card. Bellarmino.
Al molto illre Signor fratello, il Signor Thomasso Bellarmini
Montepulciano.