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Rome,10 f�vrier 1607. Bellarmin � son fr�re Thomas.
 
Rome,10 f�vrier 1607. Bellarmin � son fr�re Thomas.
  

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Rome,10 f�vrier 1607. Bellarmin � son fr�re Thomas.

649

/ Molto �li Sig fratello. Il mastro di casa tornando mi ha

referito,oltre le spese fatte in Turino, che si hanno da fare mol

te altre in restauratione di case e chiese nell'istesso luogo; et

di piu mi ha detto che oltre alli debiti,che V.S. scrive nella sua

lettera, ci � un'altro con ms. Attilio Casini di cento dieci scu

di, che pure toccar� � me di pagarlo, se bene l'ha fatto V.S. et

non io. Angelo ancora ha lassato debiti in Siena, in Perugia et

qui in Roma, con speranza che io li paghi; ma io non ho entrate

sufficiente per tante cose. Io pagar� questo debito di cento dieci

scudi al Casino et veder� quanto prima di pagare li altri cento

scudi, che stanno � otto per cento, et cos� V.S. potr� disdire il / censo. Quanto alli mille, che s t a n n o c i n q u e per cento, non po

tr� pagarli se non fusse pian piano, ci� � cenuo per anno, perche

io non ho denari se non molto pochi, et di quelli se n'ha da dare

la decima al Papa, et probabilmente perderemo la provisione che �

la miglior'entrata che habbiamo, et non posso de fatto serrare la

borscia alli poveri, che sono in grandissimo numero et miserabi

lissimi per la grande carestia; oltre che non mi posso persuadere

che sia suono pigliar denari � cinque per cento per comprarne sta-

0^ bili che rendano quattro per cento con molte fatighe.

Il debito con il cavaliere Vignanese non l'intendo, perche

V.S. non dice quanto sia quello che fu preso per la sua malattia,

et dice che in pagamento fu data una cinta d'oro et non so che fr

frangetta, ^e conti con il signor Giuseppe io restar� debitore,et

cos� non s� potr� scontare niente. V.S. non si metta piu � far de

bit� senza prima darmene av�so, se l� f� con speranza che io li p

paghi,perche voglio sapere in che cosa dispenso la robba della eh

Chiesa. / A Maria non risposi, perche non occorreva, massime ba

sendo infiniti negoci�.VV.S. gli potr� dire che scr�ve bene per

l'et� sua et che attenda ad imparare. D� Roma, li 10 di febraro

1607.

me

fratello aff d� V.S.

/

il Card.Bellarmino.