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Rome,

d�but 1607.

652 Bellarmin � la grande duchesse de Toscane. W

/ Serenissima Sig^^ et padrona osserv^^. H� carissima questa

buona occasione di salutare V.A. et ricordarmegli qual devoto ser

vo, che gli sono stato et sar� sempre. Quanto all'imagine del Vol

to santo, h� da sapere l'A.V. che monsig^^ vescovo di Grosseto il

jT vecchio, mi don� alli anni passati quel quadro che hora � im mano

di V.A. con assicurarmi che era espresso dal Volto santo che si

conserva in Roma nella chiesa di santo Pietro con grandissimo ho-

nore et divotione di tutto il mondo. Et perche questo � un prelato

di molta sentita et mio amicissimo, h� tenuto sempre quel quadro

nel mio oratorio secreto con molta riverenza e divotione. Et non

poco mi mortificai quando mi risolai di privarmene per mandarlo

alla Serenissima Archiducessa Maria Christina so^rella di V.R. et

mia padrona. Et se bene io credo che non sia del tutto simile �

quello che port� cost� monsig�^ Strozzi, nondimeno non mi risolvo

� giudicare qual sia pi� simile � quello di S^� Pietro, � cotesto,

� il mio. Hora salva la verit�, h� pregato la Santit� del Papa,

che si contentasse dar licenza all'A.V. di fare ritrarre una copia

da cotesto di Fiorenza, et mandarlo alla Ser^^ archiducessa sua

sorella; et il Papa si � contentato molto volentieri, et h� volu-

^^7 to che questa mia lettera vaglia in luogo di breve. Resta solo

che V.A., esseguita che haver� la volont� della serenissima sua

sorella, si compiaccia di rimandarmi il mio quadro, che lo riceve

r� per dono molto pretioso, et non mancaro di pregar'il Sig^^ per

ogni buon successo di V.A. et di tutta la Ser^^ casa sua, et gli

restaro obligato,come se mi havesse mandato un gran tesoro. Di Ro

ma li di

F.B.8 copie pag.51.