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Molto Ill.re Sig.or Cugino. Ho molto caro, che V.S. abbia ricevuto la lettera del F.Generale della Certosa, perchè dubitavo si fosse persa. Farò volentieri l'officio con i padri della Compagnia in raccomandazione de suoi figlioli. Il | Molto Ill.re Sig.or Cugino. Ho molto caro, che V.S. abbia ricevuto la lettera del F.Generale della Certosa, perchè dubitavo si fosse persa. Farò volentieri l'officio con i padri della Compagnia in raccomandazione de suoi figlioli. Il | ||
Generale mi aveva promesso di mandare i maestri di scuola per il novembre passato, ma come stanno in mutazione di sito, dubito se si differirà il mandare i detti maestri. Ma io non voglio mancare di ricordare a V.S. che è buonissima spesa quella che si fa per addottrinare i figlioli; e sebbene lei ha qualche debito, tuttavia ha anche della roba | Generale mi aveva promesso di mandare i maestri di scuola per il novembre passato, ma come stanno in mutazione di sito, dubito se si differirà il mandare i detti maestri. Ma io non voglio mancare di ricordare a V.S. che è buonissima spesa quella che si fa per addottrinare i figlioli; e sebbene lei ha qualche debito, tuttavia ha anche della roba | ||
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Molto Ill.re Sig.or Cugino. Ho molto caro, che V.S. abbia ricevuto la lettera del F.Generale della Certosa, perchè dubitavo si fosse persa. Farò volentieri l'officio con i padri della Compagnia in raccomandazione de suoi figlioli. Il
Generale mi aveva promesso di mandare i maestri di scuola per il novembre passato, ma come stanno in mutazione di sito, dubito se si differirà il mandare i detti maestri. Ma io non voglio mancare di ricordare a V.S. che è buonissima spesa quella che si fa per addottrinare i figlioli; e sebbene lei ha qualche debito, tuttavia ha anche della roba
convenientemente e poca famiglia. V.S. sa la povertà di mio fratello, e di mia sorella, e degli altri nostri parenti, come di Mr. Lelio Densi, e di Mr. Marcello Bellarmini, a quali tutti bisogna che io dia qualche aiuto. Che se non fosse questo, offrirei da me aiuto perchè onoratamente i suoi figlioli si allevassero in Roma. Ma per ora mi pare che lei potrà tenerli a Perugia per un paio d'anni alle scuole del seminario del vescovo o dei padri della Compagnia: e poi in Roma, e in questo modo forse potrò io prevedergli di qualche cosa, se Dio mi darà vita.
Con questo saluto V.S. e tutta la sua casa, pregandogli da Dio le buone feste, e ogni concento. Di Roma li 16 di dicembre 1606.
Di V.S.
Cugino aff.mo
Il Card. Bellarmino.
Sig.or Antonio Cervini.
Al m.to ill.re Sigor Cugino, il Signor Antonio Cervini.
Montepulciano.