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Rome,2 decemb 1606. Bellarmin au P.Paul Cernitolo.

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/ Molto Rev^� Padre mio. Ho riceuto la scrittura di V.R. in di fesa mia centra fr� Paulo: ne ho gi� vista ouona parte. Finir� di vederla, et poi la dar� al p.Generale, che la faccia rivedere; che cosi � l'ordinedi Sua Santit�, lo non ci ho notato fin'hora se non ^ c h e in un luogo si diceva Ronorio 3� per Honorio primo, et che for se saria bene non dar sempre del "tu" � fra Paulo, ma del "voi", � parlare in terza persona. Centra la risposta di Giovanni Marsilio, che ha fatta centra di me, si � fatta qua in Roma una risposta esattissima, et gi� si � mandata � stampare � Racanati. Per�, si V.R. non vorr� pigliar fatiga di rispondergli,potr� fare quello che gli tornar� pi� comodo. Ma in tutti modi io gli resto obligatissimo cosi di questa fatiga, .che ha fatto, come di quella che ha animo di fare. Non so se fusse bene che in questa risposta, che mi h� manda- ^^^ta, V.R. aggiongesse la difesa di quelle mie parole: ex vero et veru et falsum, ex falso nonnisi falsum; le quali sono in alcuni essemplari della mia risposta alli 7 dottori. Potrebbe,se gli paresse, nel fine di questa risposta, aggion-, gere che vole anco rispondere ad una obiettione che prevede, che fr� Paolo sia per fare; et vorrei che dicesse primo, che il luogo si� � emendato, perche poteva parere errore, essendo parole contra rie ad un principio di Aristotele. 2�, che in verit� non � errore, perche io non ho citato Aristot�le, ne ho detto: Ex veris vera et falsa, ma: Ex vero vera et falsa, perche se ad un principio vero si aggionga un'altro falso, la conclusione potr� esser falsa, come per essempio : Omnis homo est animai, omnis lapis est homo; ergo o omnis lapis est animai. Et quando dissi: Ex falso nonnisi falsum, non parlavo della semplice illatione, della quale parla Aristotele nella priora, ma parlavo dell'illatione buona anco natione materiae et absolute, non ex hypothesi, perche, come V.R. mi scrissa, quaado dal falso s'inferisce il vero, quello s'inferisce in virt� dell'hi-