R o m e , 21 octobre 1606.
Bellarmin au grand due de Toscane.
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/ Ser^^ Sig^ m�o oss^^.
^eggo, che troppo spesso affat�go V.A.S^^ con m�e raccomman-
dationi, ma questa volta spero che mi pardonar� volentieri trat
tandosi d� vedova,et pupmlli, la causa di quali sono raccomandate
./"da Dio spesso nella
Scrittura a pr�ncipi,et s�g^^ della terra.
re La vedova del Cavy# Buratti, et i pupilli suoi figlioli hanno una
lite nel tribunal delli otto, che dura gi� un'anno e mezo con gran
de spesa et travaglio loro. Supp^� V.A. che sia servita ordinare,
che la detta causa s� sped�schi quanto prima s�a possibile, non
ostante la diligenza degl'adversar�i che procurano tirarla in lon-
go, et confido che D�o, che s� degna chiamarsi padre delli orfani,
et �giudice delle vedove, dara � V.S. degna mercede di questa buo
na opera. Con che facendole riverenza le prego da D�o ogni felici
t�. D� R o m a il di 21 d ' o t t o b r e 1606. D� V.A.Serma hum�liss� et devot�ss� servitore il card.le B e l l a r m i n o .
Ser^^ Gran Duca.
Al Ser^^ S�g^ m�o oss^^, il Gran Duca d� Toscana.
Florence, Arch�v.Medie, voi.3782. (3^ page d'autre maim: Ricordare al P.Brignosa la sped�t�one della causa della vedova del uav Buratti,et i pupilli suoi figli.)