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Molto Rev.do Padre mio. Rimando a V.R. la sua scrittura in di fesa del Monitorio, la quale, come anche la censura contro Giovanni Marsiglio e l'altra contro fra Paulo, è piaciuta assai a Mostro Signore, e desidera che V.R. la faccia stampare così in Bologna. Ma se bene ha gustato delle grazie, che danno alle sue opere certe punture o parole ingiuriose, nondimeno per degni rispetti vele in ogni modo che si levino; e per questo ha fatto che si notino tutte e si mandino a V.R., come vedere nella scrittura allegata, a ciò V.R. le levi da se stessa, procurando che il senso resti intero.
Si manda ancora una copia della parte dei Veneziani presa intorno ai beni enfitentici, a ciò V.R. la metta o riferisca nel suo scritto più propriamente. Avvisa ancora Sua S.tà che ha certezza non essere stati ammazzati quelli due ecclesiastici che volevano gli si restituissero; come anche non esser vero che i papi abbiano mai fatte leggi simili a quelle dei Veneziani; e però queste cose si devono levare. Se avrò a tempo la censura contro le considerazioni di fra Paulo, la manderò con quest'altra; se non, si potrà mandare la settimana che viene.
Ringrazio poi V.R. che voglia rispondere all'Apologia di fra Paulo e all'altra di Giovanni Marsilio contro di me. Il sabato che viene, manderò a V.R. la mia risposta stampata contro i sette dottori e contro l'Apologia di fra Paulo; ma V.R. potrà rispondere più copiosamente. Si fa ancora qua una risposta a Giovanni Marsilio, ma è bene che si risponda da più bande. Con questo mi raccomando alle sue s.te orazioni. Di Roma li 7 d'ottobre 1606.
Di V.R.
Servo in Christo
Roberto card. Bellarmino.
P. Paolo Gomitolo.