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Rome,16 septembre 1606. Bellarmin � Anto�ne Cervini.
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Molto ill.re sig.or cugino. Ieri si trasferì il corpo della santa memoria di papa Marcello, bisognando mandar per terra la muraglia della chiesa. Io volsi trovarmi presente, e dare ordine ad ogni cosa. Ritrovammo per la grande umidità di quel luogo tutta la cassa esser marcita, onde ne feci subito fare un'altra nuova di abete. Il corpo era intero, quanto alla statura, ma la testa era consumata, non ci restando altro che l'ossa; le vesti erano anche in gran parte consumate, non ci restando interi se non i guanti, le calze e le scarpe; l'anello non si è ritrovato. La cassa nuova con il corpo si è messa in un bel pilo di marmo, e si è portata nella chiesa nuova incontro ad Innocenzo VIII, vicino a papa Clemente VII et Leone XI, e è buon luogo e cospicuo, e non d'impaccio a niente, onde non ci sarà levato. Veda ora V.S. quello che gli pare si deva farci di ornamento sopra, e se gli pare pigliar parere anche di mio fratello o di altri, non sarà mal nessuno. Qualche memoria bisognerà farci, ma le forze nostre non patiscano spesa di migliaia di scudi. Con questo pregogli da Dio ogni felicità. Di Roma li 16 d settembre 1606. <lb/>
 
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.^fMss.Cervini, 53, fol.18. Origin.autogr.; copie dans 52 fol.97.
 
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Molto ill.re sig.or cugino. Ieri si trasferì il corpo della santa memoria di papa Marcello, bisognando mandar per terra la muraglia della chiesa. Io volsi trovarmi presente, e dare ordine ad ogni cosa. Ritrovammo per la grande umidità di quel luogo tutta la cassa esser marcita, onde ne feci subito fare un'altra nuova di abete. Il corpo era intero, quanto alla statura, ma la testa era consumata, non ci restando altro che l'ossa; le vesti erano anche in gran parte consumate, non ci restando interi se non i guanti, le calze e le scarpe; l'anello non si è ritrovato. La cassa nuova con il corpo si è messa in un bel pilo di marmo, e si è portata nella chiesa nuova incontro ad Innocenzo VIII, vicino a papa Clemente VII et Leone XI, e è buon luogo e cospicuo, e non d'impaccio a niente, onde non ci sarà levato. Veda ora V.S. quello che gli pare si deva farci di ornamento sopra, e se gli pare pigliar parere anche di mio fratello o di altri, non sarà mal nessuno. Qualche memoria bisognerà farci, ma le forze nostre non patiscano spesa di migliaia di scudi. Con questo pregogli da Dio ogni felicità. Di Roma li 16 d settembre 1606.
Di V.S. m.to ill.re
Cugino aff.mo per servirla
Il Card. Bellarmino.
Sig.or Ant.o Cervini.
Al m.to Ill.re Sig.or , il Sig.or Antonio Cervini.
Montepulciano.