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Ser.mo Sig mio oss.mo
La conoscenza che si ha da questa tutta corte dell'osservanza mia verso di V.A.S.ma fu che spesso mi sia fatta istanza di supplicarla delle sue grazie. Resti però servita di scusarmi con la solita benignità sua, comandando a me all'incontro se conosce che io sia atto a servirla, come devo e desidero.
Per l'incluso memoriale vedrà V.A.S.ma che lei si supp.ca a comandare che sia rivista la causa tra Pompilio Eugenio Egiddi da Montepulciano, e altri, affine che detto Pompilio possa meglio mostrare le sue ragioni, che se bene la sentenza è passata in giudicato, tuttavia è cosa che si può ottenere per grazia da V.A.S.ma alla quale di tutto resterò oblig.mo come sono per tante altre ricevute della sua benignità. Con che le faccio um.a riverenza, e da Dio le prego ogni desiderata felicità. Di Roma il di XI di marzo 1606.
Di V.A.S.ma
umiliss.o e devotiss.o servitore
il Card. Bellarmino.
Ser.mo Gran Duca.
Al Ser.mo Sig.r mio oss.mo il Gran Duca di Toscana.