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Rome,21 ju�llet 1605. Bellarmin au P.Cernitolo.
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Molto Rev.do Padre mio. Sebbene V.R. si congratula con me di una cosa, della quale tutti gli altri si condogliono, nondimeno lei parla benissimo e conforme al mio desiderio. Del che ne può esser segno, che sono uscito di conclave più allegro che non vi entrai. Ora mi trovo in un gran dubbio, nel quale ho bisogno delle orazioni di V.R. per conoscere con vero lume la divina volontà. I nostri padri mi consigliano a rinunciare la chiesa di Capua e fermarmi in Roma; altri però buon' amici mi consigliano il contrario. Io più m'inchino a tornare alla chiesa, parendomi d'aver più occasione di esercitare quel poco talento che Dio m'ha dato, e con più quiete d'animo, tuttavia desidero fare quello che più piace a Dio, se lo saprò conoscere, il papa si mostra amico della Compagnia e di buoni desideri, e finora ode volentieri quello che io con la mia solita presunzione gli suggerisco. V.R. non si stanchi pregare Dio per me, fin che usciamo di questo mare tanto pericoloso; e a lei renda Dio il premio di tante fatiche e tanto fruttuose. Di Roma li 2 di luglio 1605.<lb/>
 
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^"Hora mi trovo in un gran dubio, nel quale h� bisogno dell'orationi di V.R. per conoscere con vero lume la divina volont�. I nostri padri mi consigliano a rinontiare la chiesa di Capua e fermarmi in Roma; altri per� buon'amici mi consigliano il contrario. Io pi� m'inchino tornare alla chiesa, parendomi d'haver pi� occasione di esercitare quel poco talento che Dio m'h� dato, e con pi� quie te d'animo, tuttavia desidero fare quello che pi� piace Dio, se lo sapr� conoscere, il papa si mostra amico della Compagnia e di buoni desiderii, e fin(hora ode volentieri quello che io con la mia solita presuntione gli suggerisco. V.R. non si stanchi pregare
 
/^"Di� per me, fin che usciamo di questo mare tanto periculoso; et � lei renda Dio il premio di tante fatighe et tanto fruttuose. Di Roma li 2 di luglio 1605. Di V.R. Servo in uhristo. R.O.B.
 
 
 
�rchiv.Postul. lettre 20.
 
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Molto Rev.do Padre mio. Sebbene V.R. si congratula con me di una cosa, della quale tutti gli altri si condogliono, nondimeno lei parla benissimo e conforme al mio desiderio. Del che ne può esser segno, che sono uscito di conclave più allegro che non vi entrai. Ora mi trovo in un gran dubbio, nel quale ho bisogno delle orazioni di V.R. per conoscere con vero lume la divina volontà. I nostri padri mi consigliano a rinunciare la chiesa di Capua e fermarmi in Roma; altri però buon' amici mi consigliano il contrario. Io più m'inchino a tornare alla chiesa, parendomi d'aver più occasione di esercitare quel poco talento che Dio m'ha dato, e con più quiete d'animo, tuttavia desidero fare quello che più piace a Dio, se lo saprò conoscere, il papa si mostra amico della Compagnia e di buoni desideri, e finora ode volentieri quello che io con la mia solita presunzione gli suggerisco. V.R. non si stanchi pregare Dio per me, fin che usciamo di questo mare tanto pericoloso; e a lei renda Dio il premio di tante fatiche e tanto fruttuose. Di Roma li 2 di luglio 1605.
Di V.R.

Servo in Cristo. 

R.C.B.