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Capua, janv�er ou f�vrier 1605. Bellarmin au card.de Camerino. 446
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Da più bande mi vien riferito, quanto V.S. Ill.ma si affatichi per conto mio. Questo me lo scrive il P.Benedetto Giustiniano, e anche il Gonfaloniere, e a bocca me l'ha riferito Giuseppe mio coppiere. A me non sono nuovi questi buoni offici, perchè so che V.S. Ill.ma è imitatore di quello, del quale dice Giovanni, cum dilexisset suos, in finem dilexit eos, poichè l'amore suo è perseverante e stabile, e spero che non solo durarà usque in finem di questa vita, ma anche fio ad arrivare all'ultimo fine dell'eterna beatitudine. La ringrazio di tutto cuore, e credo di corrispondere a tanto affetto almeno con il desiderio di servirla. Io volentieri obbedirei al consiglio di V.S. Ill.ma di tornare a Roma, come mi
 
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scrivono e dicono quelli che di sopra ho nominato; ma molti altri mi dissuadono, e in particolare il Si.or Card. Baronio, il quale già mi scrisse, che venisse a Roma senza esser chiamato, e poi avendo parlato al papa, come io l'avevo pregato, con dirgli che desiderava esser inteso, mi scrisse che non gli pareva, che io venissi, per non mostrar diffidenza, avendo detto sua S.tà che si avrebbe sempre rispetto alla persona mia e ai miei scritti. Oltre di questo a me pare dura cosa venire a Roma, sapendo che N.ro Sig.re non gusta che io venga; e facilmente potria esser, che venendo da me stesso senza esser chiamato, il papa non mi ammettesse alla congregazione de auxiliis, come interessato; e essendo costi il Sig.r Card. di Perrone, il quale nel punto principale, come intendo, sta benissimo, ed è di molta autorità, e non è interessato, la mia venuta saria quasi superflua. Che poi due berrette rosse parlino qualche cosa ex abundantia cordis, non mi da nessun fastidio, perchè i cani che abbaiano, per ordinario non mordono, e quando si venisse a scrivere pro e contro, come bisognarà, se essi dicano da vero, allora si vederia che hanno più parole, che fatti. Insomma io sto di buonissimo animo considerando, che nell'altra mie assenze di Roma, così quando fui in Parigi, come quando fui in Napoli, ebbi dei fastidi per
./ Da piu bande mi vien riferito, quanto V.S.111^^ si affatichi
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mezzo de calunniatori, ma tutti si voltarono in maggior mio bene; molto più spero ora, essendo le cose più leggere, e avendo in corte più di amici. Con questo etc.
 
 
per conto mio. Questo me lo scrive il P.Benedetto Giustiniano, et
 
 
 
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mezo de calumniatori,ma tutti si voltarono in maggior mio bene;molto piu spero hora,essendo le cose piu leggiere,et havendo in corte piu
 

Revision as of 12:49, 11 April 2017

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Da più bande mi vien riferito, quanto V.S. Ill.ma si affatichi per conto mio. Questo me lo scrive il P.Benedetto Giustiniano, e anche il Gonfaloniere, e a bocca me l'ha riferito Giuseppe mio coppiere. A me non sono nuovi questi buoni offici, perchè so che V.S. Ill.ma è imitatore di quello, del quale dice Giovanni, cum dilexisset suos, in finem dilexit eos, poichè l'amore suo è perseverante e stabile, e spero che non solo durarà usque in finem di questa vita, ma anche fio ad arrivare all'ultimo fine dell'eterna beatitudine. La ringrazio di tutto cuore, e credo di corrispondere a tanto affetto almeno con il desiderio di servirla. Io volentieri obbedirei al consiglio di V.S. Ill.ma di tornare a Roma, come mi scrivono e dicono quelli che di sopra ho nominato; ma molti altri mi dissuadono, e in particolare il Si.or Card. Baronio, il quale già mi scrisse, che venisse a Roma senza esser chiamato, e poi avendo parlato al papa, come io l'avevo pregato, con dirgli che desiderava esser inteso, mi scrisse che non gli pareva, che io venissi, per non mostrar diffidenza, avendo detto sua S.tà che si avrebbe sempre rispetto alla persona mia e ai miei scritti. Oltre di questo a me pare dura cosa venire a Roma, sapendo che N.ro Sig.re non gusta che io venga; e facilmente potria esser, che venendo da me stesso senza esser chiamato, il papa non mi ammettesse alla congregazione de auxiliis, come interessato; e essendo costi il Sig.r Card. di Perrone, il quale nel punto principale, come intendo, sta benissimo, ed è di molta autorità, e non è interessato, la mia venuta saria quasi superflua. Che poi due berrette rosse parlino qualche cosa ex abundantia cordis, non mi da nessun fastidio, perchè i cani che abbaiano, per ordinario non mordono, e quando si venisse a scrivere pro e contro, come bisognarà, se essi dicano da vero, allora si vederia che hanno più parole, che fatti. Insomma io sto di buonissimo animo considerando, che nell'altra mie assenze di Roma, così quando fui in Parigi, come quando fui in Napoli, ebbi dei fastidi per mezzo de calunniatori, ma tutti si voltarono in maggior mio bene; molto più spero ora, essendo le cose più leggere, e avendo in corte più di amici. Con questo etc.