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Capua, [f�vrier] 1604. Bellarmin au card.Borghese.
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Ill.mo e R.mo Sig.re mio oss.mo. <lb/>
 
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Ebbi una lettera di V.S. Ill.ma il 13 di febbraio nella quale si dava licenza al Padre [[Name::Joannes Eudemon|Eudemon Giovanni]] di leggere libri proibiti ad effetto di rispondere a certi [[Semantic content::Dissidentia|eretici]], che hanno scritto contro le mie [[Work::Disputationes de Controversiis|controversie]]. Questa licenza finora non è stata necessaria, e però non si è mandata la lista de libri al Santo Offitio, perchè il suddetto Padre si è risoluto di non far opera nuova, ma compendiare l'opera di quel P. [[Name::Lodovico Rogerio]], che aveva cominciato a scriver in difesa de miei libri, e era morto prima di finire; e così ha fatto assai felicemente, mostrando che tutto questo che scrive [[Name::Lamberto Daneo]] Calvinista contro di me è falsità, calunnia, ignoranza e simili cose. Ora lo stesso Padre haveria desiderio di scrivere contra l'[[Work::Institutio christianae religionis|istituzione]] di [[Name::Calvino]], e non solo io, ma molti altri giudicano, che lo potria fare sufficientemente, non gli mancando scienza teologica, ne cognizione di buone lettere greche e latine, ne ingegno, ne giudizio; e ancora una tal'opera saria molto necessaria, per essere quella istituzione il più stimato libro, che abbiano gli eretici; e se bene in vari luoghi delle mie controversie si ritrova rifiutata tutta la suddetta istituzione, nondimeno continuamente sono ricercato e stimolato da cattolici di Germania e Inghilterra, di fare una risposta separata contra questo pestilentissimo libro. E perchè questo a me è impossibile per le mie continue occupazioni nel governo di questa chiesa, però propongo un'altro, che lo potrò fare meglio di me, quando piaccia alla Sacra Congregazione. Ma allora sarà necessario, che si stenda la licenza già data a tenere e leggere quei libri proibiti, che saranno necessari per scrivere contra l'istituzione di Calvino. Mando la prima lettera, a ciò si possa aggiungere questa estensione, se così piacerà alla Sacra congregazione, alla quale così quel padre, come io sottoponiamo ogni nostro giudizio. E a V.S. Ill.ma mi raccomando in grazia. etc.
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/ 111 et R Sig mio oss . Rebbi una lettera di V.S.111^^ alli 13 di febraro nella quale
 
si dava licenza al Padre Eudemon Giovanni di leggere libri prohibiti ad effetto di rispondere certi heretici, che hanno scritto contra le mie controversie. Questa licenza fin'hora non stata necessaria, et per� non si mandata la lista de libri al Santo Offitio, perche il sudetto Padre si risoluto di non far'opera nuova, ma compendiare l'opera di quel P.Lodovico Rogerio, che haveva cominciato scriver'in difesa de miei libri, et era morto prima di finire; et cosi ha fatto assai felicemente, mostrando che tutto q uesto che scrive Lamberto Daneo Calvinista contra di me � falsit�, calumala, ignorantia et simili cose. Hora l'istesso Padre Laveria desiderio di scrivere contra l'institutione di Calvino, et non solo io, ma molti altri giudicano, che lo potria fare sufficientemente, non gli mancando scienza theologica, ne cognitione di buone lettere greche et latine, ne ingegno,ne giuditio; et an co una tal'opera saria molto necessaria, per essere quella institutione il piu stimato libro,che habbino gl'heretici; et se bene in varii luoghi delle mie controversie si ritrova refutata tutta la suddetta institutione, nondimeno continuamente sono ricercato et stimolato da catholici di Germania et Inghilterra, di fare una risposta separata contra questo pestilentissimi libro. Bt perche questo me impossibile per le mie continue occupazioni nel go verno di questa chiesa, per� propongo un'altro, che lo potr� fare meglio di me, quando piaccia alla Sacra Congregatione. Ma allora Sara necessario, che si stenda la licenza gi� data tenere et leg gere quei libri prohibiti, che saranno necessarii per scrivere contra l'institutione di Calvino. Mando la prima lettera, � ci� si possa aggiongere questa estensione, se cos� piacer� alla Sacra congregatione, alla quale cosi quel padre,come io sottoponiamo ogni nostro giuditio. Et � V.S.111^^ mi raccomando in gratia. etc.
 
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| Ill.mo e R.mo Sig.re mio oss.mo.
Ebbi una lettera di V.S. Ill.ma il 13 di febbraio nella quale si dava licenza al Padre Eudemon Giovanni di leggere libri proibiti ad effetto di rispondere a certi eretici, che hanno scritto contro le mie controversie. Questa licenza finora non è stata necessaria, e però non si è mandata la lista de libri al Santo Offitio, perchè il suddetto Padre si è risoluto di non far opera nuova, ma compendiare l'opera di quel P. Lodovico Rogerio, che aveva cominciato a scriver in difesa de miei libri, e era morto prima di finire; e così ha fatto assai felicemente, mostrando che tutto questo che scrive Lamberto Daneo Calvinista contro di me è falsità, calunnia, ignoranza e simili cose. Ora lo stesso Padre haveria desiderio di scrivere contra l'istituzione di Calvino, e non solo io, ma molti altri giudicano, che lo potria fare sufficientemente, non gli mancando scienza teologica, ne cognizione di buone lettere greche e latine, ne ingegno, ne giudizio; e ancora una tal'opera saria molto necessaria, per essere quella istituzione il più stimato libro, che abbiano gli eretici; e se bene in vari luoghi delle mie controversie si ritrova rifiutata tutta la suddetta istituzione, nondimeno continuamente sono ricercato e stimolato da cattolici di Germania e Inghilterra, di fare una risposta separata contra questo pestilentissimo libro. E perchè questo a me è impossibile per le mie continue occupazioni nel governo di questa chiesa, però propongo un'altro, che lo potrò fare meglio di me, quando piaccia alla Sacra Congregazione. Ma allora sarà necessario, che si stenda la licenza già data a tenere e leggere quei libri proibiti, che saranno necessari per scrivere contra l'istituzione di Calvino. Mando la prima lettera, a ciò si possa aggiungere questa estensione, se così piacerà alla Sacra congregazione, alla quale così quel padre, come io sottoponiamo ogni nostro giudizio. E a V.S. Ill.ma mi raccomando in grazia. etc.