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Ill.re e Rev.do Sig.re. Ho veduto quanto V.S. m'avvisa aver passato della persona mia con N.S. e Signori Cardinali, e mi dubito che lei non si sia lasciato trasportare nel dir molto per l'affetto, che mi porta; tuttavia siccome ne la ringrazio, così prego il Signore, che mi faccia esser tale quale devo in servizio di questa chiesa, e popoli. Mi è anco stato caro che V.S. abbia ricevuta la benedizione da N.S. accompagnata da documenti e affetti degni della carità di S. Beatitudine,[1] onde si come se ne può andare allegramente al servizio della chiesa di Parma, così spero che per li suoi portamenti, N.S. la provvederà a suo tempo di cosa di maggior sua soddisfazione, e io sarò sempre per aiutarcela per quanto potrò. Si conservi sana V.S. e si ricordi di me nelle sue orazioni, che con questo me le raccomando e da Dio le prego ogni vero contento. Di Capua il di 19 d'Aprile 1603.
Come fratello di V.S.
Il Card. Bellarmino.
S.r Angelucci Vic.o Apost.co in Parma.