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Capone, 22 mars 1603. Bellarmin au pape Cl�ment Vili.
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Beatiss.o Padre.<lb/>
 
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Venendo l'Angelucci già mio Vicario a baciar li piedi alla S.V. ho voluto con queste poche righe accompagnarlo, e raccomandarlo alla benignità di V.B., perchè essendo stato meco per un'anno intero, e avendo fatto insieme la visita locale e personale di tutta la diocesi, mi è parso averlo conosciuto di molto valore e merito. t siccome io faccio fede del valore del Vicario, così il Vicario potrà far fede delle molte imperfezioni mie, perchè in vero trovandomi pieno di anni e voto di virtù, vevchio di tempo e nuovo di esperienza, ogni di più provo esser vero quello che l'Apostolo dice del Pontefice, <hi rend="underline">quoniam et ipse circumdatus est infirmitate</hi>. Alla S.tà V. come Principe dei pastori, al quale il Signore ha detto, <hi rend="underline">confirma fratres tuos</hi>, tocca di avermi compassione, e drizzarmi con avisi et orazioni, quando per sorte intende, che non cammino bene. Con questa fiducia pigliai questo gran peso, e con la medesima lo porto. E per fine, prego da Dio alla S.tà V. lunga e feliciss.a vita, e gli bacio con ogni umiltà e riverenza i santissimi piedi.<lb/>
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Di Capua li 22 di Marzo 1603.
 
 
/ Beatles 0 Padre.
 
 
 
Venendo l'Angelucci gi� m�o Vicario baciar l� piedi alla .t� V. ho voluto con queste poche righe accompagnarlo, et raccoman
 
 
 
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et merito. Et s� come io fo fede del valore del Vicario, cosi il
 
 
 
Vicario potr� far fede delle molte �mperfett�on� mie, perche in v
 
 
 
vero trovandomi pieno di anni et voto di virt�, vechio di tempo et
 
 
 
nuovo di esper�entia, ogni di pi� provo esser vero quello che l'A
 
 
 
postolo dice del Pontefice, quon�am et ipse c�rcumdatus est infir-
 
 
 
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V. come Principe de pastori, al quale il Signore
 
 
 
h� detto, confirma fratres tuos, tocca di haverm� compassione, et
 
 
 
drizzarmi con avisi et orationi, quando per sorte intende, che non
 
 
 
/^camino bene. Con questa fiducia pigliai questo gran peso, et con
 
 
 
la medesima lo porto. Et per fine, prego da D�o alla S V. lunga
 
 
 
et fel�ciss^ vita, et gli bac�o con ogni hum�lt� et riverenza
 
 
 
sant�ssimi piedi.
 
 
 
D� Capua l� 22 di Marzo 1603.
 
 
 
L F. B . 7. Minute autogr. s�gn�e avec ratures; F. B . 8. Copie; Summ. add. p.l08. ]
 

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Beatiss.o Padre.
Venendo l'Angelucci già mio Vicario a baciar li piedi alla S.tà V. ho voluto con queste poche righe accompagnarlo, e raccomandarlo alla benignità di V.B., perchè essendo stato meco per un'anno intero, e avendo fatto insieme la visita locale e personale di tutta la diocesi, mi è parso averlo conosciuto di molto valore e merito. t siccome io faccio fede del valore del Vicario, così il Vicario potrà far fede delle molte imperfezioni mie, perchè in vero trovandomi pieno di anni e voto di virtù, vevchio di tempo e nuovo di esperienza, ogni di più provo esser vero quello che l'Apostolo dice del Pontefice, quoniam et ipse circumdatus est infirmitate. Alla S.tà V. come Principe dei pastori, al quale il Signore ha detto, confirma fratres tuos, tocca di avermi compassione, e drizzarmi con avisi et orazioni, quando per sorte intende, che non cammino bene. Con questa fiducia pigliai questo gran peso, e con la medesima lo porto. E per fine, prego da Dio alla S.tà V. lunga e feliciss.a vita, e gli bacio con ogni umiltà e riverenza i santissimi piedi.
Di Capua li 22 di Marzo 1603.