28.2.1603. Bell, � monsg.Amalteo (2)
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la pensione a 200 scudi; et quando havessi inteso, che si pagasse
la pensione al Primicerio di Siena, l'haverei renuntiata tutta. A
queste lettere il P.Benedetto rispose oscuramente, et mostr� che
non piaceva questo al Signor Cardinale (o � chi trattano per il
Vescovo), et mi rimett� al P.Mutio Vitelleschi, che me ne haria par=
lato in bocca. Dopo molto tempo per via del P.Mutio intesi,che vo=
levano mettere la lite in rota: allora mi presi collera,et scrissi
al P.Mutio (pag.3) [et non mi ricordo se expuncta!] et anco al P.
Benedetto che non piacendo la gratia,che volevo fare, harei camina=
to per via di giustitia, et voluto vedere,come quella rota girava;
Et per� che io rivocavo l'offerta fatta del ridurre la pensione a
200 scudi. (Aspettavo di esser ringratiato, che di mio proprio moto
senza richiesta di nessuno, volesse ridurre la pensione di 300 scudi
a 200. Anzi levarla di fatto in caso, che si pagassero li 300 scudi
al Primicerio. Il rispondere cosi scortesamente � questa mia corte=
sia fu causa della revocazione,la quale )[questa revocatione: expun=
et�!] non fu fatta l'ordinario immediato, ma dopo molti ordinarii;
se bene non mi ricordo a punto il tempo, he ho conservato le lette=
re, ma so certo,che vi corse molto tempo. Con questo mi offero a V,
S. et gli prego di Dio ogni prosperit�.
Di Capua li 28 di febraro 1603. di V.S. molto 111.ma et molto Rev.ma
Come fratello aff.mo
Il Card.Bellarmino.
Ho havuto insieme l'altra lettera di V.S. con il plico del P.Pos= sevino, al quale rispondo con questa. //
pag.4: Al molto Ill/re et Molto Rev.Signore come fratello Mon= signor Amalteo. Roma.
Archiv.commun. Forl�.Coll.�u%togr.Bell.2.Autogr.(exc.adresse)
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